Basilicata, il Partito Democratico sul ring: chi vincerà l’ultimo round?
I vertici delle segreterie li eleggono gli iscritti dopo un libero e franco dibattito su contenuti politici, oppure sono nominati da un presunto vertice superiore in seguito ad accordi o a guerre di potere? Come funziona?
Si avvicinano i congressi provinciali, comunali e poi quello regionale. Il tesseramento 2024 si chiude tra un paio di giorni, il 31 dicembre. Il tesseramento 2025 riparte il 15 gennaio. Sono le date ufficiali che interessano il Partito Democratico di Basilicata nelle prossime settimane. Sullo sfondo le possibili elezioni politiche suppletive in vista della nomina di Elisabetta Casellati a giudice della Corte Costituzionale. Casellati lascerà un seggio senatoriale che sarà conteso da diversi aspiranti. Si voterà probabilmente a marzo prossimo. In pista, secondo voci di corridoio, tra gli altri, Marcello Pittella, Francesco Cupparo, Angelo Chiorazzo.
Ma la partita nel Pd oggi è concentrata sui futuri vertici a capo delle segreterie provinciali e cittadine. Si dovrà decidere sui segretari di Potenza città e del partito provinciale e sui segretari di almeno 40 circoli comunali. A Matera idem, con spaccature profonde. Qui si combatte per il prossimo candidato sindaco. Cosimo Muscaridola, vicino a De Filippo, vuole Vito Lupo attuale vice segretario regionale, sindaco; Adduce si vorrebbe ricandidare; Marrese e Chiorazzo spingerebbero per Cifarelli anche per bloccare l’altro aspirante, l’ex assessore regionale Vincenzo Santochirico. Una caciara. Tuttavia, pare che delle questioni materane si stia occupando direttamente la segretaria nazionale la quale non avrebbe gradito la sfiducia votata dal Pd locale all’ex sindaco 5 Stelle Domenico Bennardi.
Il botto finale lo vedremo nel congresso regionale quando si deciderà il sostituto di Giovanni Lettieri. Tutto normale? Macché. Siamo in presenza di un dibattito sereno, costruttivo sulle sorti del partito lucano? Un dibattito sul ruolo politico che il Pd dovrà esercitare nei prossimi anni? Una discussione libera e franca sulla costruzione di una strategia credibile per rappresentare l’alternativa al centro destra di Vito Bardi? Macché. E’ una guerra di potere tra le cosiddette “anime” del Partito. In ballo il controllo sulle candidature in Parlamento prossime e future, il controllo sul Partito, la salvaguardia e il rafforzamento del potere dei singoli capi cordata. Tuttavia, non pare si tratti di anime, ma di muscoli.
Secondo alcune indiscrezioni domani 30 dicembre sarebbe previsto un incontro al “vertice” tra Salvatore Margiotta, Vito De Filippo, Roberto Speranza, Angelo Chiorazzo e nessun altro, nemmeno l’attuale segretario regionale Giovanni Lettieri. Per fare cosa? Tenteranno un accordo su chi deve essere “eletto” nei diversi congressi in programma, in particolare la segreteria del Pd cittadino a Potenza, del Pd provinciale di Potenza. E naturalmente l’accordo dovrà riguardare anche la segreteria regionale. E dove si incontreranno? In un’abitazione privata, naturalmente. Una vera lezione di democrazia interna. Decidono loro, se ci riescono insieme, oppure si va alla guerra. Qualcuno penserà: ma che c’entra Angelo Chiorazzo? C’entra, c’entra. Sarà più chiaro tra qualche tempo.
Sul ring che chiamano spazio di confronto almeno tre “muscolature”: Vito De Filippo, Vincenzo Telesca, Angelo Chiorazzo e scudieri; Salvatore Margiotta, Costantino Di Carlo ex sindaco di Balvano protettore dell’eolico, e compagni; Speranza col fido Rutigliano; Lacorazza con Giuseppina Paterna. E poi vi sarebbe una donna gradita ai vertici nazionali.
Una domanda: i vertici delle segreterie li eleggono gli iscritti dopo un libero e franco dibattito su contenuti politici, oppure sono nominati da un presunto vertice superiore in seguito ad accordi o a guerre di potere? Come funziona?