Angelo Chiorazzo e quei 900mila euro di redditi da lavoro
Il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata uno dei più ricchi tra i suoi colleghi consiglieri
Angelo Chiorazzo lo abbiamo sempre definito “l’imprenditore clericale” per via delle sue frequentazioni con i prelati della chiesa cattolica. Il suo approccio cultural washing o, se preferite, benevolence washing lo avevamo segnalato già in una nostra inchiesta. Sembra che la povertà, il disagio, la benevolenza, la carità cristiana siano argomenti molto sensibili nella vita imprenditoriale e politica di Angelo Chiorazzo. L’ex aspirante candidato a presidente della Regione Basilicata nelle elezioni della primavera scorsa è stato eletto consigliere con oltre 7mila preferenze ed oggi è vice presidente del Consiglio regionale. Ma Chiorazzo non ha soltanto il primato delle preferenze, è uno dei più ricchi tra i suoi colleghi consiglieri. Per carità, non è una colpa, anzi, è un merito.
Nella dichiarazione del 2023 (anno di imposta 2022) ha dichiarato quasi 900mila euro, al lordo delle imposte, di redditi da lavoro dipendente e assimilati. Questo dato ci incuriosisce. Intanto, nell’anno di imposta 2022 ci risulta che Angelo Chiorazzo non avesse cariche societarie nella Cooperativa Sociale Auxilium, probabilmente era collaboratore con funzioni di consulenza. Un dipendente o collaboratore senza cariche sociali, può guadagnare 900mila euro? Vale a dire circa 80-90 volte la retribuzione media di un semplice dipendente? Eppure, la Auxilium si definisce cooperativa sociale, sociale in che senso?
Poi accade qualcosa, nell’anno di imposta 2023 -dichiarazione 2024 -, Angelo Chiorazzo percepisce redditi da lavoro e assimilati pari a 256mila euro. Questa volta però a pagare non è l’Auxilium ma la PHYSIOCLINIC S.R.L. di Milano, di cui Auxilium è proprietaria e di cui Angelo Chiorazzo è presidente del Consiglio di amministrazione. La PHYSIOCLINIC S.R.L. è il fiore all’occhiello della sanità privata for profit di Auxilium, si tratta del più importante centro polivalente di Milano per la riabilitazione, il wellness e la medicina dello sport. La Società milanese è stata comprata da Auxilium nel 2018. Ma perché nel 2023 Angelo Chiorazzo non ha incassato redditi direttamente dall’Auxilium? Possiamo soltanto fare ipotesi.
Sta di fatto che le nostre curiosità restano tutte. Non ci spieghiamo la ragione per cui Chiorazzo incassa quasi 900mila euro dalla Cooperativa nel 2022, e due anni dopo, il 2024, il 26 luglio, Auxilium comunica ai sindacati “lo stato di difficoltà economico e finanziario a cui si aggiunge anche una riduzione delle attività inerenti il settore dell’accoglienza dei migranti, come la chiusura del C.A.R.A. di Bari-Palese, il Centro di Accoglienza di Giaccone di Roma e una riduzione dei servizi socio sanitari nell’ambito delle cure domiciliari su tutto il territorio della provincia di Potenza e Matera”. (…) Nella stessa comunicazione la cooperativa fa sapere ai sindacati che “al 31 dicembre 2024 si va inesorabilmente incontro a una perdita di esercizio quantificata in oltre 2 milioni di euro”. La comunicazione era finalizzata a chiedere un incontro con i sindacati per concordare forme di dilazione circa l’applicazione degli incrementi contrattuali dei lavoratori previsti dal nuovo CCNL a partire da ottobre 2024. Non sappiamo come è finita. Tuttavia, queste difficoltà potrebbero essere la ragione per cui Chiorazzo non ha preso soldi dalla Cooperativa nel 2023 e probabilmente non li avrà presi nemmeno nel 2024, magari anche per ragioni di opportunità.
L’altra curiosità che rimane insoddisfatta riguarda il finanziamento della campagna elettorale di Angelo Chiorazzo. Egli ha speso 27,9mila euro di cui 27,8mila di contributo da terze persone fisiche anonime. E qui ci siamo chiesti chi sono le persone cha hanno finanziato la campagna elettorale di Chiorazzo? Perché nel modulo “E” (Contributi di terzi) non troviamo nominativi e indirizzi dei finanziatori? Nominativi che, al contrario, troviamo nella modulistica di tutti gli altri consiglieri. Si tratta di alcuni dipendenti o familiari dei dipendenti della cooperativa Auxilium? Seppure fosse, quale sarebbe il problema? Noi queste domande le poniamo al diretto interessato. Magari le persone, in tutto 13, che hanno contribuito con somme da mille a 4mila euro, vogliono restare anonime? E perché? Insomma non ci sembra un comportamento coerente da parte di chi in campagna elettorale ha predicato la trasparenza e continua a predicarla. Tra l’altro non risultano valori di beni e servizi forniti da terzi: palchi, allestimenti e sede del comitato elettorale, cene e così via, qualcuno li avrà pure forniti a titolo gratuito o a pagamento, ma il valore va dichiarato. Stiamo aspettando ancora chiarimenti dal diretto interessato.