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Cronaca
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Agricoltura, morto Giovanni Bulfaro

3 dicembre 2024 | 13:53
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Agricoltura, morto Giovanni Bulfaro
Giovanni Bulfaro

Fu tra i fondatori dell’Alleanza Contadini: i messaggi di cordoglio

La scomparsa di Giovanni Bulfaro (nato a Roccanova nel 1943), tra i fondatori della storica Alleanza Contadini e presidente della Cic-Confcoltivatori (oggi Cia-Agricoltori), è una grave perdita per tutto il mondo agricolo lucano. Bulfaro, che ha svolto anche importanti funzioni istituzionali – è stato Presidente del Consiglio Regionale – ha ricoperto inoltre l’incarico nel più recente passato di presidente dell’Associazione Nazionale Pensionati Basilicata aderente alla Cia. Il suo impegno, la sua passione e la sua attività in difesa dei diritti dei nostri agricoltori hanno caratterizzato tutta la sua vita fino alla partecipazione attiva, fino a quando la grave malattia glielo ha consentito, alle iniziative della Cia. La Cia Potenza-Matera esprime il più profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia. Un’iniziativa sarà promossa per ricordare la sua opera che rappresenta il patrimonio politico culturale e sociale della nostra organizzazione. La sua leadership ha avuto un impatto su vari settori, facendo emergere la necessità di politiche innovative in risposta alle sfide locali e al benessere sociale. Punto di riferimento del suo agire sono state le esigenze delle comunità più deboli, i tra le quali le comunità rurali, attraverso iniziative per la tutela dei piccoli agricoltori.

Un messaggio di cordoglio anche da Pietro Simonetti, presidente del Cseres: La scomparsa del compagno Giovanni Bulfaro rappresenta una grave perdita per la sinistra il fronte progressista lucano e non solo. Negli anni sessanta iniziammo insieme a tanti altri giovani a partecipare alle lotte ed alla militanza politica nel Psiup guidati in particolare da Antonio e Silvano Michele, Vittorio Mecca e un gruppo di compagni della sinistra socialista.
Fu una grande stagione che per la prima volta a Potenza ed in Basilicata unificò la nascente classe operaia agli studenti ed agli intellettuali.
Tutto avvenne in pochi anni di crescente partecipazione alle lotte che poi sfociarono nel 68 lucano e poi nelle grandi iniziative del febbraio 1972 e nella vertenza Basilicata. Tempi di elaborazione teorica e di vertenze sindacali e sociali dentro i luoghi di lavoro, nel territorio e nelle scuole.
Si respirava l’aria della libertà di costruire un futuro diverso, replicando i grandi movimenti storici della lotta per la terra e contro il latifondo e quelle per lo sviluppo industriale in Val Basento dopo la scoperta dei giacimenti di metano.
Giovanni, come tanti giovani militanti di sinistra, si impegno molto nella costruzione di una rete di presidi di democrazia e per sviluppare vertenze territoriali con pochi obbiettivi ma concreto. Scelse i contadini ed il comparto agricolo per affrontare le fasi della forte trasformazione in corso nelle campagne per tutelare i contadini e le piccole imprese del settore.
Una esperienza di innovazione, organizzative, in una struttura in competizione con la Coltivatori diretti di matrice democristiana.
Belle esperienze anche di alleanza con le rivendicazioni della Federazione Cgil, Cisl,UIL in particolare nella vertenza per l’acqua che cambio il volto territoriale della Basilicata e della Puglia.
Un piano per superare la sete e irrigare i campi ideata da Vittorio Foa che alla fine della vertenza nazionale portò alla realizzazione dello schema idrico appulo lucano in questi mesi messo in crisi dalla mancata gestione della diga del Camastra e dalla discussa amministrazione delle altre dighe e sorgenti.
Dopo l’esperienza dell’agroalimentare Giovanni fu indicato dal PCI,  dove molti di noi eravamo confluiti, per ricoprire incarichi in Consiglio Regionale, divenne anche Presidente del Consiglio. Eravamo insieme portatori di esperienze diverse ma uniti nella rappresentanza delle forze del lavoro, dell’anti fascismo, per la democrazia.
Desidero sottolineare la sua lealtà, di fronte ai tentativi di divisione praticati in quella fase, la precisione e la preparazione dimostrate a livello non solo istituzionale. Giovanni veniva da Roccanova come Gerardo Chiaromonte e tanti altri importanti esponenti del PCI e del Psiup e seppe cin intelligenza e passione contribuire alle grandi lotte di una fase storica importate e decisiva