Violenza contro le donne, Mattarella: “numeri allarmanti, non è stato fatto abbastanza”
I dati del Ministero: quest’anno sono 51 i femminicidi
Sono 51 i femminicidi commessi quest’anno da partner o ex partner. Questi i dati diffusi dal Ministero degli Interni in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne che si celebra oggi 25 novembre.
“La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando che la Convenzione di Istanbul, “è il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani”. “Quanto fatto fin ora – aggiunge – non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua”.
“La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani” sottolinea Mattarella ricordando che “l’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere”.
“Quanto fatto finora -sottolinea ancora Mattarella- non è sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. “Nessuna scusa” è il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna. È addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. È un valore per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile”, conclude il Presidente della Repubblica.