Una fontana ornamentale divora acqua potabile nel bel mezzo di una crisi idrica
É il caso paradossale, del piccolo Comune di Craco, che un lettore ci segnala
Sono mesi molto difficili per l’intero sud Italia, ma in modo particolare lo sono per la Regione Basilicata che, da serbatoio del Mezzogiorno, sta vivendo una paradossale e gravissima crisi idrica che ha indotto il consiglio dei ministri a decretare lo status di emergenza nazionale e ad investire il governatore Bardi del ruolo di commissario straordinario. Eppure, nei mesi passati ed ancora tutt’oggi, mentre i rubinetti di migliaia di cittadini della provincia di Potenza restano sprovvisti d’acqua per 12 ore al giorno, dall’altra parte della Regione, in Provincia di Matera, ci sono ancora dei comuni che si permettono il lusso di sprecare acqua potabile per scopi ornamentali.
É il caso, paradossale, del piccolo Comune di Craco e della sua amministrazione guidata dal Sindaco Lacopeta che, durante questi mesi di gravissima crisi idrica, hanno pensato bene di spendere oltre 165.000 euro (fondi derivanti da compensazioni ambientali per l’installazione di cinque pale eoliche) per ristrutture un’enorme fontana ornamentale in disuso dal 1995 e di riempirla con migliaia di litri di acqua potabile, nonostante una stessa ordinanza del sindaco (n.3/2024) ne vietasse l’utilizzo a tale scopo, ignorando in tal modo le direttive prefettizie e della regione Basilicata.
È stato compiuto un gravissimo spreco di acqua potabile e di fondi pubblici, uno spreco che ha compromesso i livelli del serbatoio cittadino, per una fontana di nessuna utiltà, considerato che questa è situata in un anfiteatro praticamente inutilizzato negli ultimi mesi. Uno spreco che rappresenta un’offesa per tutti quei cittadini lucani che in questi mesi restano a secco per l’intera giornata senza potersi fare una doccia, o semplicemente lavare le stoviglie.
É stato scoperto, inoltre, che l’acqua potabile viene pescata tramite un tubo che attraversa una strada pubblica, dalla scuola materna. Aspettiamo che vengano emesse le fatture della scuola materna, per informarvi con precisione sulle enormi quantità di acqua potabile sprecata, ma sappiamo con certezza che sono centinaia e centinaia i metri cubi sprecati fino ad ora.
Non ci sono parole per descrivere la miopia e l’assenza di consapevolezza di una “classe dirigente” che si preoccupa di questioni esornative e futili, mentre dimentica di mostrare solidarietà e rispetto nei confronti di chi sta vivendo seri e gravissimi disagi. Un classico esempio della politica sterile, inutile, controproducente, eterno problema della nostra terra, che impoverisce i nostri territori senza motivazioni concrete e senza occuparsi dei problemi reali della cittadinanza. Dott. Domenico Montemurro