Trasporto ferroviario, in Basilicata la situazione peggiore d’Italia
Ciufer: la rivoluzione nel trasporto su ferro annunciata dall’ex assessore Merra non si è vista. In quale secolo accadrà?
Di seguito la nota del comitato di pendolari Ciufer Basilicata sul trasporto ferroviario in Basilicata
“La situazione per chi si muove in treno in Basilicata è sicuramente la peggiore d’Italia. Gli oltre 500mila abitanti della Regione hanno, rispetto a questo servizio, meno diritti degli altri cittadini italiani, ma a pagarne le conseguenze sono anche i turisti. Ben venga ogni infrastruttura volta a migliorare i collegamenti nel nostro territorio, ma non possiamo non evidenziare alcuni aspetti della vicenda. A partire dal fatto che nel trasporto passeggeri continua a prevalere il traffico su gomma, per questo motivo, usato come specchietto per le allodole dalla politica.
Forse i cittadini considerano il treno come un mezzo passato e vetusto, non idoneo a collegare le città (e il suo territorio) con il resto d’Italia e d’Europa. In realtà, molti scelgono la ferrovia e sono costretti ancora a cambiare treno a Salerno. Quante volte abbiamo sentito dire che con l’entrata in vigore della nuova (sic!) linea Taranto-Potenza-Battipaglia acquista un senso logico scegliere il treno anziché il pullman per Salerno. Qualcuno faccia girare la voce che per andare da Potenza a Salerno in bus ci vuole meno tempo (1 ora e 20 minuti) e un costo inferiore (le tariffe variano, ma sono più basse degli 8.05 euro del treno); lo stesso vale per le altre città in cui fanno tappa i mezzi. L’ex assessore regionale Merra aveva stravagantemente parlato di: “Svolta per una infrastruttura straordinaria che segnerà la rivoluzione del sistema del trasporto lucano”.
La domanda è: in quale secolo accadrà tutto ciò, visto che nel corso del 2023 il governo guidato dal suo amico Salvini, nel silenzio complice della giunta regionale, ha optato per la costruzione di una inutile bretella a Romagnano, scartando il progetto della “Potenza-Tito-Auletta”. Ci auguriamo che la smettano con queste sceneggiate da Istituto Luce e dicano la verità ai lucani, che non sono abitanti di Fontamara e soprattutto non abboccano alle promesse mirabolanti dei marziani venuti da Roma.