Stellantis, Melfi e la ‘favoletta’ dei 5 modelli elettrici

15 novembre 2024 | 10:40
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Stellantis, Melfi e la ‘favoletta’ dei 5 modelli elettrici

Nell’incontro di ieri a Roma, al Ministero delle Imprese, stupisce l’ottimismo dei vertici della multinazionale. Ma la realtà parla di “fame di lavoro e disperazione” tra gli operai

All’incontro ministeriale di ieri (14 novembre), con al centro il futuro di Stellantis in Italia, il più convinto di tutti è apparso il responsabile delle risorse umane (Italia), Giuseppe Manca. Il quale, parlando di Italia, come riporta l’Ansa, ha assicurato che non ci saranno “licenziamenti collettivi”. E il pensiero va subito allo spettro di possibili ‘esuberi’, di cui si parla, sotto traccia, già da qualche mese. Ma il vero colpo di biliardo, Manca è riuscito a metterlo in buca, parlando di Melfi. “Arriveranno 5 modelli”, ha tenuto a precisare. Niente di nuovo, si sapeva. Ha anche chiarito con quali tempi. “Nel 2025, nel primo trimestre, uscirà la Ds, e nel terzo la nuova Jeep Compass elettrica”. E poi il 2026. Magnifiche sorti e progressive. “Arriverà nel primo trimestre la seconda vettura Ds, nel secondo la Jeep Compass Ibrida e nel terzo la nuova Lancia Gamma”, ha chiarito all’Ansa. Anche queste news, in realtà, erano già state ufficializzate da Tavares, quando venne a Melfi a giugno di scorso.

Niente di nuovo sotto il sole, quindi. Ma, il fatto che siano state rimarcate dal responsabile delle Risorse Umane del Gruppo, ieri, lascia quasi immaginare, al profano, che il futuro è dietro l’angolo e che non ci sarà nessun prezzo da pagare per i lavoratori, né per la tenuta economica della già fragile Lucania. Il buon senso e la decenza, però, almeno in questo momento, suggerirebbero non solo cautela, ma anche un po’ di ancoraggio al principio di realtà, che manca del tutto. Ad oggi, come ci racconta chi opera sull’unica linea presente a Melfi, girano soo 10 Ds8 al giorno sulla piattaforma, e siamo a metà novembre. Potrebbe anche essere che entro il 2025 e più precisamente entro il primo trimestre, ci sarà il lancio, e ce lo auguriamo (anche se il prezzo dell’auto, le dimensioni e il fattore elettrico non giocano affatto a favore). Convince ancora di meno che il prossimo anno sarà lanciata la nuova Jeep Compass elettrica. Al momento è solo un disegnino su carta. Nessuno l’ha vista, al pilotino di Melfi, sin qui. Ma vogliamo essere ottimisti e immaginiamo che il prossimo anno sbarcherà sul mercato internazionale.

Ma andiamo avanti. Altrettanto vago e disegnato a penna, pare il richiamo al 2026 con i nuovi 3 modelli da lanciare, compreso uno ibrido, la Jeep Compass. Sempre per principio di realtà, e non certo per pregiudizio, paiono rassicurazioni per tenere buoni Governo, sindacati, media. E soprattutto per tenere buoni gli operai, che nel frattempo scalciano e vivono momenti depressivi. Quattro giorni di lavoro al mese e salario ridotto. Sempre parlando di Melfi, visto che di “piani industriali” si sarebbe parlato ieri, a Roma, al Ministero dell’Industria, sarebbe altrettanto utile capire quali siano i numeri previsti. In altri termini, la partenza ‘elettrica’ nel sito lucano sarà lenta ed è chiaro che ci sarà bisogno di una forza lavoro molto più bassa. Non solo di quella degli anno d’oro, ma anche di qualla attuale. L’emorragia di posti di lavoro è in corso e l’Indotto si sta polverizzando, lentamente. E allora, il punto cruciale, a meno di non volersi prendere in giro, è chiedere (per sapere) quanti operai rimarranno col nuovo progetto dei 5 modelli elettrici di Melfi. Si parla di vite umane, di famiglie, di figli, di sorti appese a un filo. Famiglie che di certo non dormiranno più serene dopo aver ascoltato le solite rassicurazioni ‘ interessate’ dei vertici Stellantis (Italia). I lavoratori sono prima di tutto esseri umani con le loro vite e i loro bisogni. Non sono solo ‘risorse umane’. O peggio ancora ‘numeri’, come vengono effettivamente intesi e categorizzati sulla catena di montaggio.