Stellantis, Melfi: “Ancora meno auto prodotte e meno lavoro”
Circola un rumor, tra gli operai, sulla linea: “Si dice che passeremo da 290 a 190 auto su ogni turno”
Ancora meno lavoro e produzione. Se è vero che anche questa settimana si batterà la fiacca a San Nicola di Melfi, con due giornate previste, giovedì e venerdì, e neanche su tutti i reparti, è ancora più vero che le previsioni, a breve termine, non sono affatto lusinghiere. Lo choc e l’impatto dovuto all’elettrico, in termini produttivi, per Melfi potrebbe essere ancora più vistoso.
“In quei pochi giorni che facciano sulla linea – ci racconta un operaio del Montaggio – stanno circolando voci che ci allarmano sempre più”. Detta col linguaggio del lavoratore, “si dice che potremmo passare dalla produzione di 290 auto su ogni turno, come avviene adesso, a 190”. Per un profano potrebbe anche significare poco, ma per chi invece è addetto ai lavori, la differenza balza agli occhi. “Per noi 100 auto in meno prodotte a turno, vuol dire che ridurranno drasticamente il numero di operai addetti. Già in questo ultimo anno, a parità di auto prodotte, hanno diminuito il personale, figuriamoci con 100 auto in meno a turno, di quanto potrebbero ridurre la nostra presenza e quanto questo influirà sui giorni di lavoro complessivi”. Sempre meno operai, in sintesi, e sempre meno giornate di lavoro. Ancora peggio di come sta andando negli ultimi mesi. Un trend sempre più negativo che pare al momento inevitabile e inarrestabile. Se infatti quello della riduzione delle auto da produrre da “290 a a 190” è solo un rumor, di certo c’è che l’endotermico sta lentamente andando via da Melfi. Quest’estate è stata la volta della 500x. Il prossimo anno dovrebbe toccare alla Renegade. Sarà solo elettrico, il futuro a Melfi, tranne un modello ibrido.
“Il problema è che al momento stiamo producendo solo la Ds8 tra i modelli elettrici, e poi lavoriamo alla Compass”, aggiunge il lavoratore del Montaggio. Troppo poco, quindi, per tenere impegnati migliaia di operai. “Ne passano solo 10 al giorno, di Ds8, sulla linea, e sono davvero poche, forse andrà meglio dall’inizio del prossimo anno quando dovrebbe esserci il lancio sul mercato, almeno questo speriamo”. Troppe le incognite, e una scommessa sul futuro che rischia di lasciarsi dietro un deserto. “Sempre meno giornate di lavoro, vuol dire sempre meno soldi in busta paga – sottolinea la fonte – e potrebbe anche far comodo fare solo quattro giorni di lavoro al mese, ma a lungo andare questo ci penalizzerà notevolmente”. E poi c’è un aspetto più complessivo, che lascia poco spazio all’ottimismo. “Se è vero che eravamo un tempo in 15mila, tra Fiat e Indotto, e se è anche vero che si parla di poco più di duemila persone occupate di qui a qualche anno, quali saranno le ricadute economiche su questa terra già di per sé povera?”. Già, il futuro, minaccioso, sembra avanzare sempre più velocemente, mentre il presente è sempre più lento, e si muove a ritmo di lumaca. “Lavorerò solo venerdì, da calendario, questa settimana”, conclude l’operaio. A proposito di presente a ritmo di lumaca, il concetto è fin troppo chiaro.