Lo scrittore Walter Siti al Città delle 100 Scale Festival

L’incontro, dal titolo “Padri e figli impossibili”, prevede un dialogo con Gianluigi Simonetti docente Letteratura italiana contemporanea, Letterature comparate e Storia della critica all’Università di Losanna
Lo scrittore Walter Siti al Città delle 100 Scale Festival chiude la serie d’incontri nell’ambito di Comunità seriali 2 in un dialogo Con Gianluigi Simonetti. L’incontro, dal titolo “Padri e figli impossibili”, sabato 16 novembre alle ore 17:00 al Palazzo della cultura di Potenza ingresso libero sino ad esaurimento posti.
Walter Siti è uno dei più importanti scrittori italiani, vincitore del premio strega 2013 con il romanzo “Resistere non serve a niente”, da alcuni suoi libri sono stati tratti film cult come il Contagio. Gianluigi Simonetti saggista e critico letterario, insegna presso l’Università di Losanna.
La discussione prenderà spunto dal alcuni saggi di Siti “Il realismo è impossibile” (Nottetempo Editore, 2013), l’ultima pubblicazione “C’era una volta il corpo” (Feltrinelli 2024) e dal suo ultimo romanzo “I figli sono finiti” (Rizzoli, 2024), per esplorare i confini sempre più labili tra verità e finzione, un tema particolarmente rilevante nell’era delle serie TV e delle tecnologie avanzate.
Siti scava nelle trasformazioni epocali che stiamo vivendo. Lavoro che ha trovato un punto di inizio nel romanzo“Troppi paradisi” (2006) e ripreso successivamente in altri romanzi e saggi. Come sempre con lucida analisi e oltre ogni stereotipo, Siti racconta come nella nostra epoca realtà e rappresentazione si mischiano irreversibilmente.
A dieci anni dalla prima edizione (2013), il saggio “Il realismo è impossibile” è stato corredato di una palinodia dedicata alle serie TV, sottolineando ulteriormente come la realtà sia diventata indistinguibile dalla sua rappresentazione dando luogo a ciò che viene definito il paradosso della post-medialità dovuto all’influenza delle tecnologie digitali sulla narrazione. In “C’era una volta il corpo” l’autore cerca di comprendere come ormai il corpo sia diventato estensione controllata ed ipertecnologica, frutto di intelligenza artificiale e come esso si sottrae all’esistenza.
Nel suo ultimo romanzo, “I figli sono finiti”, Siti esplora le profonde mutazioni avvenute nel vissuto sociale e individuale in una dimensione di “fusioni” tra individui, tecnologie ed esperienze digitali. Il romanzo racconta l’incontro e il tentativo di dialogo tra due personaggi molto diversi: Augusto, un settantenne vedovo con problemi di salute, e Astore, un giovane nato nel 2002 con un difficile rapporto con il padre. Questo incontro solleva interrogativi rilevanti sul mondo attuale, come l’inefficacia della scuola, il ruolo della tecnologia nelle relazioni umane e la crisi del desiderio. Un mondo “dove tutti si amano male, dove il miraggio del post-umano rischia di trasformarsi in una liquidazione dell’umanità, dove l’intelligenza artificiale incoraggia il rifiuto dei sentimenti e il Bene è un esito della paura”.
Gianluigi Simonetti insegna Letteratura italiana contemporanea, Letterature comparate e Storia della critica all’Università di Losanna. Studia soprattutto la poesia italiana del Novecento e il romanzo postmoderno; scrive di novità letterarie sul «Sole-24ore» e sulla «Stampa», è condirettore editoriale della rivista culturale Snaporaz. I suoi ultimi libri sono La letteratura circostante. Narrativa e poesia nell’Italia contemporanea, Il Mulino 2018 e Caccia allo Strega. Anatomia di un premio letterario, nottetempo 2023.
L’incontro promette di offrire una riflessione profonda e stimolante sulle sfide della società contemporanea e sulle nuove frontiere della rappresentazione mediale.