Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile della Basilicata

22 novembre 2024 | 13:11
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Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile della Basilicata

“La regione presenta livelli di benessere in linea con la media delle province del Mezzogiorno ma inferiori alla media-Italia”

Attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori statistici, integrata da approfondimenti tematici, il Rapporto offre una lettura approfondita dei livelli, delle tendenze e delle disuguaglianze di benessere che si possono osservare nei 12 domini in cui si articola il framework Bes: Salute; Istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Benessere soggettivo; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività; Qualità dei servizi. In questa edizione l’attenzione è posta, in particolare, sugli andamenti più recenti e sul confronto con il periodo pre-pandemico. Oltre la metà dei 152 indicatori analizzati nel Rapporto è aggiornata al 2023 con dati definitivi.

Da questi dati la Basilicata ne esce male, soprattutto per alcuni indicatori di domini strategici per la vita delle persone e per lo sviluppo. Vediamo alcuni.  Nel dominio “Ambiente” troviamo il primo indicatore molto negativo: Il 65.5% dell’acqua viene dispersa dalla rete. Per quanto riguarda il clima, abbiamo una durata sopra la media dei periodi di caldo, con 37 giorni. Mentre siamo meno preoccupati per cambiamenti climatici ed effetto serra con un indice leggermente inferiore alla media, pari al 68.8%. La preoccupazione per la perdita di biodiversità risulta essere sotto la media, con una percentuale del 19.4%. Nel frattempo abbiamo la maggiore concentrazione di PM2.5 rispetto alla media, sono presenti 33.3 microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria. Le PM2.5 sono particelle microscopiche presenti nell’aria che respiriamo ed altamente nocive per la salute. Intanto, produciamo montagne di rifiuti urbani pari a 356 kg per abitante. Nonostante questa situazione esprimiamo una soddisfazione per la situazione ambientale sopra la media, corrispondente al 74.1%.

Nei domini “Benessere economico” e “Benessere soggettivo” registriamo una disuguaglianza del reddito significativamente superiore alla media europea. Il valore effettivo di 3.6 rappresenta il rapporto tra il reddito del 20% più ricco della popolazione e quello del 20% più povero. La percentuale di popolazione che ha difficoltà economiche è superiore alla media, con un valore pari al 3.8% della popolazione: si tratta di chi dichiara di avere grandi difficoltà ad arrivare a fine mese. Il livello di deprivazione sociale e materiale è leggermente superiore alla media e riguarda il 2,4% della popolazione. Il reddito disponibile lordo pro capite è significativamente inferiore alla media, con un valore di 16,354.9 euro. Tuttavia, il rischio di povertà è inferiore alla media, pari al 24.5%. Il giudizio negativo sulle prospettive future è molto più alto rispetto alla media, il 10.0% delle persone ha una visione negativa del proprio orizzonte. Mentre Il giudizio positivo sulle prospettive future è leggermente superiore alla media, il 31.5% delle persone ha una visione positiva delle proprie prospettive future. La soddisfazione per il tempo libero è inferiore alla media, il 65.7% delle persone è soddisfatto del proprio tempo libero. Però, la soddisfazione per la propria vita è inferiore alla media, il 43.1% delle persone è soddisfatto della propria vita.

Diamo un’occhiata al dominio “Innovazione, Ricerca e Creatività”. Il numero di comuni con servizi per le famiglie interamente online è leggermente inferiore alla media, offre questi servizi il 49.3% dei comuni. La disponibilità di computer e connessione a Internet in famiglia è significativamente inferiore alla media, queste risorse sono disponibili solo per il 58.8% delle famiglie. La percentuale di imprese con almeno 10 addetti che effettuano vendite via web è leggermente inferiore alla media, ed è pari all’11.1%. La percentuale di utenti regolari di internet è significativamente inferiore alla media, la percentuale di persone che usano internet regolarmente è pari al 71.4%. Anche la presenza di lavoratori della conoscenza è inferiore alla media, ed è pari al 18.5%. Un dato fortemente negativo riguarda la cultura: l’occupazione nel settore culturale e creativo è significativamente inferiore alla media, risultano essere impiegate in questo settore solo il 2.1%.

Nel dominio “Istruzione e Formazione” segnaliamo subito un dato negativo: La percentuale di iscritte/i al nido è significativamente inferiore alla media, con un valore pari al 21.5%. Mentre la partecipazione al sistema scolastico è molto superiore alla media, il 96.9% partecipa al sistema scolastico. Invece, la competenza alfabetica risulta essere leggermente inferiore alla media, con una percentuale di studenti con competenza alfabetica non adeguata pari al 39.2%. Più negativo il dato sulle competenze numeriche (matematiche e tecniche): questa competenza è inferiore alla media, la percentuale di studenti con competenza numerica non adeguata è pari al 49.0%. Anche la disponibilità di competenze digitali di base è significativamente inferiore alla media, 35.3%. La fruizione delle biblioteche risulta essere inferiore alla media. La percentuale di persone che frequentano le biblioteche è pari al 7.8%.  La lettura di libri e quotidiani è significativamente inferiore alla media, la percentuale di persone che leggono libri e quotidiani è del 22.3%. Mentre la percentuale di NEET è leggermente inferiore alla media, giovani che non lavorano né studiano sono il 16.9% della popolazione. Ma la percentuale di laureati è inferiore alla media, ed è pari al 27.8%. La partecipazione culturale fuori casa risulta essere significativamente inferiore alla media, la percentuale di persone che partecipano ad attività culturali è del 25.5%. La transizione all’università superiore alla media, la percentuale di studenti/esse che si iscrivono all’università è pari al 56.7%. Però la percentuale di persone con almeno il diploma è leggermente inferiore alla media, ed è pari al 65.3%. Preoccupante anche la percentuale di abbandono scolastico che è superiore alla media, l’8.6% degli/le studenti/esse lasciano il sistema educativo precocemente.

Tralasciamo il dominio “Lavoro e Conciliazione dei tempi di vita” che on ogni caso si trova le rapporto completo cliccando qui, dove è possibile vedere anche gli altri indicatori saltati in questo articolo, per ragioni di spazio. Passiamo, invece, al dominio “Paesaggio e Patrimonio Culturale”. Qui scopriamo subito che Il fenomeno dell’abusivismo edilizio è significativamente superiore alla media, la percentuale di abusi edilizi è pari al 54.1%. L’impatto degli incendi boschivi è leggermente superiore alla media, la superficie boschiva interessata dagli incendi è pari all’1.8%. L’insoddisfazione per il paesaggio è leggermente superiore alla media, la percentuale di persone insoddisfatte del paesaggio è pari al 20.5%. Mentre la preoccupazione per il deterioramento del paesaggio è inferiore alla media. Le persone preoccupate per il deterioramento del paesaggio rappresentano l’8.5% degli abitanti.

Nel dominio “Politica e Istituzioni” emerge un dato empiricamente noto: La rappresentanza politica delle donne a livello locale è significativamente inferiore alla media, la percentuale di donne nelle posizioni di rappresentanza politica locale è pari al 4.8%. La fiducia nei partiti è leggermente inferiore alla media. La percentuale di persone che hanno fiducia nei partiti è par al 3.4%. La fiducia nel sistema giudiziario è nella media. La percentuale di persone che hanno fiducia nel sistema giudiziario è pari al 4.9%.

Ci fermiamo qui. Per chi ha voglia può leggere la scheda completa del Rapporto. Qui ci limitiamo ad alcune considerazioni. La Basilicata ha un deficit digitale importante, una carenza di infrastrutture culturali e sociali troppo marcata. La sua popolazione non legge e non frequenta i luoghi della cultura. Le condizioni del trasporto pubblico sono pessime. Qui la sintesi elaborata da Istat