Intesa apulo-lucana, Vizziello (Bcc): “Latronico tenta di racimolare meriti che non ha”
“L’assessore ha impiegato cinque mesi per ripristinare un diritto costituzionale, quello alla salute, leso dalla sciatteria amministrativa della nostra Regione”
“Leggendo il comunicato relativo all’accordo con la Pugliasulla mobilità sanitaria sembra quasi che la Basilicata abbia realizzato una vera e propria svolta rispetto all’accesso dei lucani ai servizi sanitari fuori regione e che l’artefice della svolta sia l’Assessore Latronico. Non è così e giova ricordare che l’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti ha chiuso le porte ai lucani, in particolare a quelli della provincia di Matera, sin da luglio di quest’anno a causa del raggiungimento anticipato dei tetti relativi ai rimborsi, privando così i cittadini lucani del sacrosanto diritto di ricoverarsi o ricevere cure in strutture di altre regioni e l’Assessore Latronico ha impiegato cinque mesi per ripristinare un diritto costituzionale, quello alla salute, leso dalla sciatteria amministrativa della nostra Regione”. Ad affermarlo, in una nota, è il Capogruppo regionale di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello.
“A partire dall’ 1 luglio e fino al 31 dicembre di quest’anno l’ospedale Miulli, meta per eccellenza delle migrazioni sanitarie dei cittadini materani, ha sospeso le prestazioni sanitarie(ricoveri, day surgery, day hospital e attività ambulatoriali) per i residenti in Basilicata perché sono finiti anticipatamente i soldi relativi al budget di spesa programmato per far curare i lucani in Puglia-sottolinea Vizziello- e quindi nonostante l’incapacità del sistema sanitario lucano di soddisfare le esigenze di cure dei propri cittadini, a questi ultimi è stato negato anche il diritto ad emigrare nell’ospedale di eccellenza territorialmente più vicino”. “Consigliamo all’Assessore Latronico-conclude Vizziello-di riqualificare l’offerta dei servizi sanitari nella nostra regione utilizzando al meglio le risorse predisposte dai superiori livelli di governo, tanto statale quanto europeo, piuttosto che adoperarsi nel disperato tentativo di racimolare meriti che non gli appartengono”.