“Le risposte del mondo sindacale e politico sono sempre le stesse cioè bisogna nel rispetto delle leggi adempiere a doveri burocratici inderogabili”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Mario Di Noia e Mariano Nicola Benedetto, lavoratori del comparto Forestazione della Basilicata sul mancato pagamento degli stipendi agli operai forestali.
“Ad oggi la situazione è diventata insostenibile per migliaia di lavoratori del Consorzio di Bonifica della Basilicata – Settore Forestazione. Parliamo di 2520 addetti, che non hanno ricevuto, ad oggi, la paga di ottobre. La rabbia e la frustrazione sono palpabili tra coloro che si trovano a dover affrontare difficoltà economiche sempre più gravi. Accuse dirette all’arroganza del potere politico Regionale che sembrano ignorare deliberatamente le legittime richieste dei lavoratori, al fine di rivendicare un sacrosanto diritto. Certo non è la prima volta che ciò accade. A Natale del 2023 sono stati capaci di non pagare la mensilità dovuta- paga di novembre 2023-, posticipandola al 18 gennaio 2024. Nel caso specifico degli impiegati, oltre alla paga di novembre, anche la tredicesima. Negli anni addietro anche 3-4 mesi senza paga.
Le indiscrezioni trapelate dal tam-tam di notizie diffuse anticipano che la giunta regionale doveva riunirsi il 26-11-2024 per l’assestamento di bilancio, dopodiché se la giunta si riunisce e delibera positivamente per questo fantomatico assestamento, la palla passa al dipartimento di competenza, poi alla ragioneria, poi alla tesoreria della regione, poi alla tesoreria della banca, poi alla ragioneria del Consorzio di Bonifica, poi alla tesoreria del Monte dei Paschi di Siena e infine sui conti dei lavoratori. Dunque se tutto va bene i pagamenti della mensilità di ottobre andranno sui conti dopo il 10 dicembre. Quindi il film visto a natale 2023. Alla rabbia dei lavoratori le risposte del mondo sindacale e politico sono sempre le stesse cioè “bisogna nel rispetto delle leggi adempiere a doveri burocratici inderogabili”. Dunque bisogna rassegnarsi a questi ritardi nei pagamenti perché non esistono soluzioni altre secondo il dominio e l’eccessivo potere della burocrazia. La domanda elementare al presidente Bardi è la seguente: ci sono e/o ci potrebbero essere gli strumenti utili ad onorare gli impegni assunti, vale a dire pagare le mensilità con puntualità? Premesso che la stessa Regione Basilicata si era impegnata ufficialmente nel corrispondere i trasferimenti al Consorzio di Bonifica della Basilicata in modo che lo stesso potesse procedere al pagamento delle spettanze degli addetti entro il 20 di ogni mese.
Nel mentre scriviamo questo comunicato, giunge notizia dell’accredito della mensilità di ottobre direttamente sui conti degli addetti del progetto SAAAP. 1000 addetti. Ne siamo felicissimi. Gli addetti forestali devono aspettare. In attesa di una risposta del presidente, ci permettiamo di segnalare delle anomalie. Prassi di legge consolidata permette al Consorzio di bonifica della Basilicata di quantificare l’affidamento di cassa per gli esercizi finanziari in corso, pari a 1/12 del totale accertato al Titolo 1 delle Entrate nei confronti della propria tesoreria – Monte dei paschi di Siena -. Tradotto significa che fatto in € 36.000.000 circa il bilancio ultimo accertato, anno 2022, l’anticipo di cassa per l’anno in corso sarà pari a 3.000.000 euro
Ora, i trasferimenti della Regione per il settore forestazione-progetto SAAAP-altri progetti sono stati negli ultimi anni in media pari circa a 60.000.000 euro. Purtroppo questi ultimi non entrando nel bilancio del Consorzio di bonifica non possono essere soggetti alla prassi consolidata dei cosiddetti anticipi di cassa. Ergo, lo strumento finanziario non può essere utilizzato. Chiediamo come è “possibile che trasferimenti di soldi totalmente pubblici, parliamo dal 2018 al 2023 di circa 400.000.000 euro”, non siano sottoposti alla regola elementare delle informazioni in merito alla situazione economica della società, tramite l’indicazione dei costi sostenuti e dei ricavi conseguiti dall’azienda nel corso dell’esercizio (dalla differenza tra costi e ricavi deriva l’utile o la perdita dell’esercizio semplificando il bilancio finanziario).
Fatti questi 400.000.000 di trasferimenti, gli stessi la Regione Basilicata ha pensato bene, ironicamente, di porli sotto rendicontazioni del Consorzio di Bonifica. La domanda sorge spontanea, vale a dire, quanti sono stati i risparmi derivanti dall’uso di queste risorse. La risposta la dà la stessa Regione Basilicata nel POA 2021 – Piano Operativo Annuale del settore forestazione- che nei contenuti cita testualmente “rendicontazioni sin qui disattese”. Dunque la stessa regione ammette che a quella data, partendo dal 2018 ma ci verrebbe da pensare partendo dal 2015, non vi era uno straccio di rendicontazione. Dunque soldi a pioggia. In quegli stessi anni le maestranze riscuotevano le paghe con puntuale e storico ritardo – 3-4 mesi -.
In atti, negli accordi tra i due enti Regione-Consorzio, la prima dice che non potendo gestire direttamente il settore trasferisce tutto al secondo. Ovviamente non avviene gratis. La Regione si avvale, per il solo progetto di forestazione pubblica, della Legge Delega. Ovvero, per ogni singola annualità, paga una percentuale sul totale il 3% negli ultimi 3 anni, il 7% dal 2015 al 2021. Facendo una media ponderata circa € 1.300.000 per ciascuna annualità. Queste risorse dice la legge e gli accordi tra i due enti devono essere utilizzati esclusivamente per le necessità del settore.
Dunque gli strumenti ci sono tutti affinché si possano onorare i pagamenti puntuali delle spettanze maturate dagli addetti. Basta adottare un bilancio specifico del settore, controllare i risparmi ogni fine anno, attingere dagli anticipi di cassa. Riuscirete così facendo ad aprire, anche, il tanto atteso turn over. Non è tollerabile questa prassi consolidata da “sindrome del marchese del grillo”, per cui l’io politico prevalica le necessità primarie dei cittadini, prima, e dei lavoratori poi. Tanto si doveva per amore della verità. Mario Di Noia e Mariano Nicola Benedetto