Basilicata, a rischio chiusura un’altra azienda: lavoratori in mobilitazione
La CallMat di Matera ha annunciato tagli e non esclude i lucchetti
Si è tenuto in data odierna l’incontro tra Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni e la Direzione Aziendale di CallMat, azienda di call center con sede in Matera, che impiega oltre 400 persone.
L’azienda ha comunicato che a causa del ridimensionamento drastico dei volumi da parte del Committente Tim, si prevedono esuberi per un totale di 129 ‘teste’ nell’immediato, con aggiunta – in seguito ad un ulteriore calo previsto a gennaio – di altre 100 unità e con probabilità di chiusura dell’intero sito di Matera nel corso del 2025, qualora la situazione non dovesse modificarsi. La direzione aziendale ha inoltre comunicato di non voler procedere alla attivazione di alcun ammortizzatore sociale ma di volere dar seguito alla procedura collettiva di licenziamento.
Una situazione che,-sottolineano i sindacati- se dovesse confermarsi sarebbe, per il territorio di Matera e della Basilicata tutta un colpo durissimo Il tutto – occorre sottolinearlo – avviene mentre a livello nazionale sembrerebbe che il management di TIM stia lavorando ad una possibile incentivazione per 350 dirigenti in uscita per circa 20 milioni di euro.
Noi non ci stiamo! Come già in passato non abbiamo accettato e mai accetteremo che la Basilicata possa essere espropriata di un presidio produttivo tanto importante! Respingiamo al mittente i licenziamenti e chiediamo all’azienda di attivarsi responsabilmente per un piano di ammortizzatori sociali che consenta di gestire la situazione! Alla Regione Basilicata di intervenire subito convocando le parti, incluso il committente TIM, per chiarire le proprie ingiustificabili decisioni! Al Governo chiediamo di convocare immediatamente il tavolo di settore già richiesto dalle nostre Segreterie Nazionali. Agiremo con iniziative di mobilitazione immediate e continuative a sostegno della lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di CallMat!