Diga del Camastra: dalle prescrizioni sulla sicurezza sismica alla crisi idrica

Nella ricerca del Cseres ricostruiti 20 anni di prescrizioni normative. “Chi e quando è stato informato dei rischi cui si andava incontro per effetto del mancato ripristino della funzionalità dell’invaso?”
∗Pubblichiamo di seguito la ricerca del Centro Studi di Ricerche Economiche e Sociali sulla Diga del Camastra con una ricostruzione cronologica delle prescrizioni sulla sicurezza sismica, sugli interventi finanziati e sulle opere da porre in essere. La diga, lo ricordiamo, ormai a secco, sta causando enormi disagi a 140mila cittadini di 29 comuni del Potentino, compreso il capoluogo.
Le prime prescrizioni per la sicurezza sismica delle dighe sono iniziate nel 2003 all’indomani del terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002, in particolare in data 20 marzo 2003, l’Ordinanza P.C.M. n. 3274 “ha introdotto nuovi criteri per la classificazione sismica del territorio nazionale e per la progettazione delle costruzioni in zona sismica”. L’articolo 2 dell’Ordinanza ha imposto l’obbligo di effettuare la verifica sismica secondo i nuovi criteri delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile e di quelle che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso (dette rispettivamente opere strategiche e opere rilevanti). Le verifiche, da completare entro cinque anni, dovevano riguardare prioritariamente le opere situate nelle zone sismiche 1 e 2.
Le prescrizioni della OPCM 3274/2003 sono state specificate al settore delle dighe con il D.L. n. 79/2004 convertito dalla legge 139/2004. In continuità con l’Ordinanza, il DL 79/2004 ha imposto l’obbligo di procedere alla verifica sismica di tutte le grandi dighe.
Il ripetuto differimento del termine di cinque anni inizialmente assegnato dalla OPCM 3274/2003, solo in parte giustificato dai lunghi tempi tecnici necessari per verificare, esaminare e approvare i circa 200 impianti di ritenuta situati in zona 1 e 2, è stato anche motivato dall’iniziale assenza di una norma tecnica per le dighe allineata con i nuovi criteri di progettazione sismica introdotti dall’Ordinanza.” (Fonte Circolare. D.G. Dighe, n. 17281 – Istruzioni: Verifiche Sismiche, del 26 luglio 2018). Dal 2003 è intervenuto un processo quindicinale di revisione della normativa tecnica e sismica,
terminato nel 2019 con la Circolare alle NTC18.
D.M. 14 gennaio 2008 (NTC) Testo Unico Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni 2 febbraio 2009, Circolare n. 617 – Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008
D.M. 26.06.2014 (NTD14) Norme tecniche per la progettazione e la costruzione degli sbarramenti di ritenuta (dighe e traverse). Hanno recepito i criteri generali di classificazione sismica introdotti con la OPCM 3274/2003 e s.m.i. e, più in generale, hanno particolarizzato alle dighe i nuovi criteri di progettazione introdotti con le Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14.01.2008 (NTC08).
2017-2020 Convenzioni MIT Piano degli interventi pubblici per gli interventi sulle grandi dighe e sulle derivazioni e adduttori primari
Attualmente, il Piano finanzia 87 interventi per complessivi 510 milioni di euro. Il piano degli interventi pubblici per gli interventi sulle grandi dighe e sulle derivazioni e adduttori primari rappresenta un contributo fondamentale per la prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico e per la gestione delle risorse idriche del Paese. La Direzione generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche gestisce i programmi di finanziamento del Ministero e si occupa dell’attuazione, della gestione del monitoraggio degli interventi sulle grandi dighe e sulle reti idriche ed acquedottistiche.
Interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dighe (Asse tematico D / Linea di azione 4), per un totale di 293,93 milioni di euro, che interessano 100 “grandi dighe” (con utilizzo irriguo o potabile, e con una età media di oltre 60 anni) che necessitano di urgenti interventi di incremento o adeguamento delle condizioni di sicurezza.
Con successiva delibera del Cipe 12/2018, sono stati stanziati ulteriori 173,995 milioni di euro per la mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e per promuovere il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, invece, con la legge di bilancio per il 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205) è stata prevista l’adozione di un “Piano nazionale di interventi nel settore idrico” (articolo 1, comma 516).
Successivamente è continuato il processo di aggiornamento della normativa tecnica e sismica: D.M. 17.01.2018 (NTC18) Norme Tecniche per le Costruzioni, Aggiornamento Testo Unico Sicurezza e Prestazioni Attese, Azioni sulle Costruzioni, Costruzioni Civili e Industriali, Ponti, Progettazione Geotecnica, Progettazione per Azioni Sismiche, Costruzioni Esistenti, Collaudo Statico, Redazione dei Progetti Strutturali Esecutivi e delle Relazioni di Calcolo, Materiali e Prodotti ad Uso Strutturale, Riferimenti Tecnici
26 luglio 2018 Circolare. D.G. Dighe, n. 17281 – Istruzioni: Verifiche Sismiche delle Grandi Dighe, Degli Scarichi e delle Opere Complementari e Accessorie. Istruzioni per l’Applicazione della Normativa Tecnica di cui al D.M. 26.06.2014 (NTD14) e al D. M. 17.01.2018 (NTC18) Sicurezza e Prestazioni Attese, Criteri generali di modellazione, analisi e verifica da seguire per la valutazione statica e sismica degli impianti di ritenuta. Descrivono anche attraverso esempi le condizioni che innescano il superamento di ciascuno stato limite
Indicazioni specifiche per le due tipologie di sbarramento: Dighe Murarie, Dighe di Materiali Sciolti scarichi e alle opere complementari e accessorie e fornisce prime indicazioni per effettuare la verifica statica e sismica. Lavoro integrato e aggiornato con il progressivo avanzamento delle attività del Gruppo di Lavoro Verifiche sismiche opere accessorie, istituito da questa Direzione con nota n. 6573 del 14.03.2018
Coerentemente con l’impianto delle NTC18 vengono definiti: gli Stati limite di esercizio (SLE: SLO e SLD) sono quelle condizioni che, se superate, possono impedire il normale esercizio dell’impianto di ritenuta fino a quando non siano messi in atto interventi di manutenzione. Gli stati limite ultimi (SLU: SLV e SLC) sono quelle condizioni che, se superate, comportano il rilascio incontrollato dell’acqua di invaso, con conseguente rischio per l’incolumità delle persone, rischio di gravi danni ambientali e sociali o rischio di fuoriuscita di servizio permanente dell’impianto di ritenuta.
In particolare lo Stato Limite di Operatività (SLO) è la condizione superata la quale l’impianto di ritenuta, pur mantenendo inalterati i livelli di sicurezza in relazione alla capacità di ritenuta e di deflusso controllato dell’acqua invasata, subisce danni lievi che impongono l’adozione di procedure di gestione diverse da quelle ordinarie.
Lo Stato Limite di Danno (SLD) è la condizione superata la quale l’impianto di ritenuta subisce danni, riparabili a seguito di manutenzione ordinaria o straordinaria, che non compromettono la capacità di ritenuta e non impediscono lo svolgimento delle operazioni necessarie a garantire la sicurezza dello sbarramento. Lo Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV) è la condizione superata la quale l’impianto di ritenuta subisce danni gravi, tali da innescare il rilascio incontrollato dell’acqua invasata che può mettere a rischio l’incolumità delle persone e dell’ambiente a valle dello sbarramento.
Lo Stato Limite di Collasso (SLC) è la condizione superata la quale si verifica il crollo della struttura di ritenuta, con conseguente svuotamento incontrollato dell’intero serbatoio o comunque di un suo volume rilevante. Lo SLC si intende raggiunto anche in presenza di danni gravi che innescano un processo di filtrazione inizialmente limitato, ma capace di propagarsi fino al collasso. Lo SLC è raggiunto anche quando si verificano fenomeni di instabilità delle sponde dell’invaso tali da generare l’innalzamento del livello del serbatoio e la conseguente tracimazione di una diga di materiali sciolti. Secondo le NTC18 i quattro Stati Limite sono distinti in base alla Probabilità di superamento Pvr nel periodo di riferimento VR della vita utile della diga e sono SLO 81%, SLD 63%, SLV 10%, SLC 5%.
Nel novembre 2019 si è tenuto all’Unibas un convegno di aggiornamento sullo stato dell’arte della gestione del rischio per le dighe della Basilicata, con interventi sui processi normativi dal titolo “Gestione, rischio e riabilitazione delle opere di sbarramento il ruolo degli enti e delle istituzioni e lo stato della ricerca”.
Il MIT ha poi continuato il processo di revisione delle norme tecniche per le dighe e il recepimento delle norme NTC e delle istruzioni sull’analisi/verifica e mitigazione del rischio sismico. Il documento normativo finale di applicazione della Norma Tecnica NTC18 sarà: 21 gennaio 2019, Circolare n. 7 C.S.LL.PP. “Istruzioni per l’applicazione dell’«Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni”» di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018.” (Circolare alle NTC18).
03.07.2019 MIT Direzione Dighe, Circolare 16790 Revisione circolare 17281 del 26.07.2018 Istruzioni Verifiche Sismiche
U.0021708 15.10.2020 MIT Direzione Dighe OGGETTO: Verifiche sismiche delle opere complementari e accessorie alle dighe – Progetti di riparazione locale, miglioramento ed adeguamento sismico – Omogeneizzazione delle procedure di presentazione . “Sono disponibili i modelli editabili da utilizzare e presentare compilati e debitamente firmati a corredo delle verifiche sismiche delle opere complementari e accessorie alle dighe e dei progetti di incremento della sicurezza delle stesse e in particolare delle case di guardia”
Nel gennaio 2023 nella Diga della Camastra, avviene un riempimento repentino, il volume di acqua invasato passa da 9 milioni di mc a 18 milioni. E successivamente si svuota ritornando a 9 milioni mc nell’arco di 10 giorni. Viene diffuso un comunicato e grafici di Basilicata Possibile. Con le domande: quali prescrizioni ha ricevuto l’ente gestore della diga per giustificare questo comportamento? Per quale ragione o quali specifiche ragioni di sicurezza? Quando queste prescrizioni sono state ricevute? Quali interventi erano stati richiesti per il ripristino della funzionalità della diga (al di là dello sfangamento in assenza del quale la diga comunque avrebbe potuto invasare circa 24 Mmc)? Quali interventi da allora sono stati messi in essere per ripristinare le possibilità di invasare (almeno) fino a 24 milioni di mc come prima delle prescrizioni? Chi e quando è stato informato dei rischi cui si andava incontro per effetto del mancato ripristino della funzionalità dell’invaso in modo da consentire di arrivare preparati ad una crisi idrica tutt’altro che imprevedibile?
Dai grafici del comunicato sono evidenti i picchi e i repentini svuotamenti in corrispondenza di fine gennaio 2023, e marzo aprile 2023. Sono dovuti al repentino riempimento per effetto delle nevicate e conseguenti scioglimenti? Ciò ha comportato il riempimento dell’invaso con il primo picco di + 9 milioni di mc e i successivi tre picchi di 3-4 milioni di mc?
Si fa notare, come visibile dal grafico in figura diffuso dall’Autorità di Bacino di Basilicata per la diga del Pertusillo, che dal 2019 in poi si assiste ad una diminuzione del livello invasato. Esiste una prescrizione analoga per la Camastra? In questo caso quali sono le direttive della Direzione Dighe del MIT diramate agli enti gestori territoriali, ed in particolare al provveditorato Dighe competente per la Basilicata con sede a Napoli? Come viene
inquadrato il livello del volume invasato in termini di collaudi (ma le dighe in oggetto non sono collaudate) o almeno di verifiche sismiche secondo i decreti/norme tecniche e Istruzioni citati? In base alle NTD 2014 e NTC18 e conseguente circolare MIT 26 luglio 2018 D.G. Dighe, n. 17281 – Istruzioni: Verifiche Sismiche delle Grandi Dighe: quali stati limite vengono garantiti ? (Operatività, Danno, Salvaguardia della Vita, Collasso, ??). Se il volume viene regolato a soli 9M mc, viene da chiedersi se dalle verifiche prescritte ed eseguite per convenzioni stipulate (?) sono verificati solo gli stati limite di Esercizio (Operatività e Danno) e non gli stati limite ultimi (Salvaguardia della Vita e Collasso?). O non sono ancora state effettuate le verifiche e la quota di invaso viene regolata a 9 milioni di mc (circa un terzo della capacità) poiché l’infrastruttura è priva di collaudo?
È stata effettuata una valutazione di rischio comparato, pesando il rischio sismico dei vari scenari di stato limite (Esercizio: operatività e danno; Ultimo: salvaguardia della vita e collasso) col rischio socio economico di mancato utilizzo/approvvigionamento idrico per l’area di 140.000 abitanti Potenza + 28 paesi serviti dal Camastra? Quali erano le rispettive figure di rischio e le frequenze associate (SLO, SLD, SLV, SLC)? È stato valutato il rischio e il conseguente impatto del mancato riempimento dovuto alla siccità (la Legge 27 dicembre 2017 e relativi stanziamenti di programma avevano come obiettivo il contrasto alla siccità) una volta deciso lo svuotamento per mancato rispetto delle verifiche/collaudo sismico? Erano già regolati o almeno chiari nel 2023 gli scenari di siccità? A chi spettava la responsabilità e quale era la ripartizione delle responsabilità in questo processo decisionale? Al MIT ufficio Dighe? Al concessionario Eipli?
La circolare 26 luglio 2018. D.G. Dighe, n. 17281 – Istruzioni: Verifiche Sismiche, riporta: “Nonostante il quadro normativo sia oggi più completo di quello in vigore nel 2004, per la valutazione sismica delle dighe ai sensi delle NTD14 non è ancora disponibile un approccio consolidato che si basi unicamente sul controllo dei rapporti tra domanda e capacità calcolati attraverso le simulazioni numeriche. Infatti, diversamente da quanto avviene in genere per le costruzioni civili, la verifica agli stati limite ultimi delle dighe situate in zone a maggiore pericolosità richiede la formulazione di un giudizio ingegneristico fondato anche su valutazioni qualitative e, dunque, soggettive. Questa circostanza introduce ulteriori elementi di incertezza che complicano il processo decisionale in esito a tali valutazioni.” Ed ancora “La redazione di queste istruzioni va dunque inquadrata nell’ottica del naturale processo di aggiornamento dei codici normativi che consente progressivamente di migliorare l’attendibilità delle previsioni. Si consente progressivamente di migliorare l’attendibilità delle previsioni. Si ricorda in proposito che tale aggiornamento era stato previsto esplicitamente dal DM 26.06.2014, nel momento in cui subordinava la piena applicazione della parte “H” sulle dighe esistenti all’esito dell’attività di monitoraggio condotta da una Commissione consultiva. Questa attività, seppur effettuata, non ha ancora avuto seguito in ambito regolamentare.”
Il processo di verifica alla data aprile 2023 sembra ancora tutt’altro che concluso, e la Direzione Dighe invia una circolare di chiarimento sui metodi di analisi sismica da adottare nelle verifiche: 008402 14-4-2023 MIT Direzione Dighe OGGETTO: Circolare n.2/2023 – Verifiche sismiche dighe DISPOSIZIONI APPLICATIVE METODO PSEUDODINAMICO (Lokke e Chopra) Chiarimento in merito alle “Istruzioni per l’applicazione della normativa tecnica di cui al D.M. 26.06.2014 (NTD14) e al D.M. 17.01.2018 (NTC18)” di cui alla circolare n. 16790 del 03.07.2019 “Tale metodo è il risultato di sviluppi successivi di precedenti metodologie di analisi proposte dallo stesso autore e già previste anche in linee guida internazionali.”, “L’attuale quadro normativo rappresentato dal D.M. 26.06.2014 (NTD2014) sembrerebbe escludere l’applicabilità di tale metodologia semplificata
di analisi” , “L’aspetto relativo ai metodi di analisi sismica utilizzabili è stato affrontato anche dalle “Istruzioni per l’applicazione della normativa tecnica di cui al D.M. 26.06.2014 (NTD14) e al D.M. 26.06.2014 (NTD14)”, emanate da questa direzione generale con la circolare del 26.07.2018, n.17281, a seguito del parere reso dal C.S.LL.PP. con voto del 26.01.2018, n. 7 e successivamente aggiornate con circolare del 03.07.2019, n.16790.”
Ad oggi esiste un protocollo o una prescrizione di limitazione del volume di invaso per prescrizioni sismiche? È in relazione con gli andamenti pubblicati da AdB che mostrano una limitazione drastica degli invasi a partire dal 2019? Esiste una relazione con il processo normativo antisismico culminato proprio nel 2019 con la Circolare di applicazione alle norme sismiche NTC18 del Gennaio 2019 ad opera del Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici, e coordinata dal MIT relativamente alle Dighe con la Circolare D.G. Dighe, n. 17281 – Istruzioni: Verifiche Sismiche, del 26 luglio 2018, e la sua revisione del 2019? Di quale organo è la competenza su questa decisione? Di chi è la competenza: della MIT Direzione Dighe sede di Napoli? Della Protezione Civile? Dell’Eipli? Di Acquedotto Lucano? Della Regione Basilicata? Quale è lo stato di attuazione dei programmi MIT Direzione Dighe per la Camastra nell’ambito di FSC, CIPES o PNRR ? Quali sono i risultati del progetto di fattibilità per la Camastra nell’ambito della convenzione 23972 25.10.2017 finanziata per un importo di 2,5 milioni di euro dal MIT Direzione Dighe? Con quali istituti di ricerca o università sono state stipulate le convenzioni di cui parla la circolare 17281 -2018 Direzione Dighe del MIT? Quali sono state le citate interazioni col MIT Direzione Dighe o col Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici? Nell’ambito di tali convenzioni sono state effettuate le verifiche o espresse le probabilità di superamento di ogni stato limite nella vita utile della diga? (Stati Limite SLO 81%, SLD 63%, SLV 10%, SLC 5%). Quali sono gli stati limite verificati per la diga del Camastra?
Se, in base a quanto espresso nella circolare 26 luglio 2018. D.G. Dighe, n. 17281, ad oggi non esiste strumento di analisi/modello analitico quantitativo per le verifiche, ma solo un generico giudizio ingegneristico qualitativo soggettivo e individuale, quali sono i risultati di tale giudizio ?
È da intendersi che per principio di precauzione il volume invasato viene ad essere limitato a 9 milioni di mc, cioè un terzo della capacita, cioè probabilmente verificando solo lo SLO o SLD ?
Tali conclusioni di giudizio ingegneristico soggettivo, collocano la diga vicino a quale scenario di probabilità di superamento o di Stato Limite valido ?
Quali sono gli scenari di rischio sismico per la Camastra e sono stati comparati con quello di rischio socio economico legato alla siccità e all’annullamento dell’approvvigionamento idrico? L’attuale scenario di azzeramento della risorsa idrica era stato equiparato al SLC di Collasso, con probabilità del 5% nella vita utile della Diga? O era stato scartato perché ritenuto più raro cioè con probabilità inferiore al 5%? Tale scenario di Siccità è contemplato nella la legge di bilancio 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205) “Piano nazionale di interventi nel settore idrico” (articolo 1, comma 516), o quali sono gli aggiornamenti in tal senso? *PIETRO SIMONETTI -CSERES