Crisi idrica: l’Asp certifica l’uso potabile delle acque del Basento
“A partire da oggi l’acqua del Basento sarà immessa nella rete idrica e ci vorranno tra le sei e le sette ore per coprire il percorso completo e arrivare ai serbatoi”
L’acqua del Basento può essere utilizzata per scopi potabili. E’ la conclusione a cui giunge l’Azienda sanitaria di Potenza che ha emesso un giudizio di idoneità dopo aver preso visione delle analisi effettuate dall’Arpab, il cui risultato è in linea con quanto già riportato dall’ultimo campionamento di Acquedotto lucano. Dopo le rassicurazioni del direttore del Centro nazionale Sicurezza delle acque dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), Luca Lucentini, che aveva escluso rischi sanitari dal punto di vista chimico e microbiologico, il via libera dell’Asp certifica l’uso potabile del flusso idrico del Basento trattato dall’impianto di Masseria Romaniello. A partire da oggi l’acqua del Basento sarà immessa nella rete idrica e ci vorranno tra le sei e le sette ore per coprire il percorso completo e arrivare ai serbatoi.
In una prima fase, in attesa delle precipitazioni che quest’anno sono ai minimi storici e considerando che dal fiume prelevare più di una certa quantità (il fabbisogno della popolazione residente è di oltre 800 litri) significherebbe impattare negativamente sull’eco-sistema, sarà necessario continuare in un regime di parziale fornitura. Acquedotto lucano comunicherà tutti i dettagli relativi al superamento delle attuali restrizioni.
“Secondo i risultati delle analisi, l’acqua che da domani arriverà nelle nostre case – dice il commissario regionale per l’emergenza idrica, Vito Bardi – sarà assolutamente potabile e sicura per il consumo umano. Possiamo utilizzarla con la massima tranquillità per bere, cucinare e per tutte le necessità quotidiane. Rassicuro i cittadini che i controlli saranno sempre rigorosi per garantire salute, benessere e sicurezza. Con i lavori finalizzati a captare l’acqua dal Basento, l’unica soluzione perseguibile per sostituire il prelievo dal Camastra, ormai esaurito, abbiamo scongiurato il rischio che 140mila persone restassero senza una goccia d’acqua. Superata la fase acuta della crisi idrica, il nostro obiettivo – conclude Bardi – è tornare alla normalità nel più breve tempo possibile. E ci riusciremo”.