Comitato Acqua Pubblica: Prendiamo atto delle risposte generiche ed evasive del sindaco Telesca
In previsione assemblea pubblica il prossimo 23 novembre
Il sindaco Telesca, la Giunta e i Consiglieri Comunali di Maggioranza hanno deciso di non voler affiancare le tante persone che si sono mobilitate insieme ad associazioni, sindacati, studenti, paradossalmente anche partiti che fanno parte della stessa Giunta, nella lotta in difesa dell’acqua pulita e dell’acqua pubblica. O meglio, a loro dire lo faranno, ma hanno deciso di non condividere il documento sottoposto alla loro attenzione dal Comitato Acqua Pubblica nel corso dell’incontro svoltosi ieri a margine della Manifestazione.
Eppure, avevamo spiegato che in quel documento si raccoglievano e si sintetizzavano le paure e le giuste preoccupazioni dei cittadini, per trasformarle, con grande senso di responsabilità, nella richiesta di trasparenza, attraverso il coinvolgimento delle massime Autorità pubbliche nel campo della tutela ambientale e della salute, e in un impegno affinché la nostra regione non venga depredata dell’acqua bene comune, per trasformarla in merce. Prendiamo atto della risposta che Sindaco, Giunta e Consiglieri di Maggioranza hanno voluto affidare ad un Comunicato Stampa. Devono averci riflettuto bene ieri dopo l’incontro, anche perché molti consiglieri non erano stati informati prima dei contenuti del documento, già consegnato al sindaco qualche giorno fa, quando ci aveva ricevuti in Regione in rappresentanza del Commissario Bardi. Avevamo spiegato che sottoscrivere quel documento significava porsi davvero al fianco dei cittadini, che rivolgersi ad Enti terzi, quali ISPRA e l’Istituto Superiore di Sanità, significava richiedere loro una collaborazione diretta nella definizione, nel coordinamento e nel controllo del piano di monitoraggio delle acque e nell’individuazione dei laboratori accreditati a cui affidare, eventualmente, ulteriori controlli. In sintesi, non un coinvolgimento di facciata, ma una piena assunzione di responsabilità, in maniera condivisa, tra diverse Istituzioni pubbliche.
Tutto questo al fine di rassicurare i cittadini, giustamente preoccupati, se si considera che la crisi attuale è una crisi più volte annunciata e già sfiorata in passato, almeno a partire dal 2019, e che da allora nessuno ha mosso un dito per risolvere i gravi problemi infrastrutturali o per trovare prima soluzioni alternative a quella attuale, proposta in emergenza. Soluzione che, ricordiamo, consiste nella trasformazione di reflui domestici ed industriali in acqua potabile, dopo un processo di depurazione e potabilizzazione. D’altra parte, queste stesse preoccupazioni devono averle anche il commissario Bardi, che ha ordinato a Acquedotto pugliese buste d’acqua per una spesa complessiva di 100.000 euro, e il sindaco di Potenza, che ha ordinato la distribuzione di bottigliette d’acqua nelle scuole. Peccato. Prendiamo atto delle risposte generiche ed evasive.
Credevamo davvero che l’intero Consiglio Comunale di Potenza, anche i consiglieri di opposizione che ieri avevano deciso di non esserci, potesse camminare fianco a fianco con i cittadini, le associazioni, i sindacati, e anche con i sindaci degli altri comuni, che erano in strada con noi. Adesso non possiamo che chiedere, al di là delle parole di facciata, di essere più precisi. Si è fatto cenno anche, genericamente, a una supervisione di ISPRA e ISS. Non sappiamo se il sindaco di Potenza era già a conoscenza di quanto annunciato poche ore fa dalla Regione Basilicata, riguardo al coinvolgimento dell’ISS, e che apprendiamo con favore. Attendiamo che ci venga detto in concreto se quanto viene annunciato di ora in ora corrisponda realmente alle esigenze manifestate di trasparenza. Prendiamo atto anche, con grande soddisfazione, del dichiarato impegno della Giunta comunale e dell’intera maggioranza in difesa dell’acqua pubblica, per la quale si sono espressi 26 milioni di cittadini nel referendum del 2011. Visto che il trasferimento della gestione delle risorse idriche alla Acque del Sud spa è già avvenuta e che l’ingresso dei privati in questa società è dietro l’angolo, che cosa intende fare in concreto l’Amministrazione Comunale di Potenza per impedirlo? E troppo chiedere, a questo punto, oltre alla trasparenza, fatti e non parole?
Alleghiamo il documento integrle sottoscritto da Associazioni, rappresentanze studentesche, sindacati, partiti, perché ciascuno possa farsi un’idea chiara di quello che sta accadendo. In ogni caso ci sentiamo di annunciare che la mobilitazione e l’impegno continueranno, a partire dalla prossima assemblea pubblica del prossimo 23 novembre, nella quale saranno chiamati ad intervenire anche i sindaci dei 29 comuni interessati. Tutte e tutti sono invitati a partecipare, ricordando che acqua pulita e acqua pubblica significano prima di tutto democrazia.