Trasporto pubblico locale, in Basilicata dal 1° gennaio 2025 si rischia il black out

14 ottobre 2024 | 11:21
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Trasporto pubblico locale, in Basilicata dal 1° gennaio 2025 si rischia il black out

Circa 120 autobus euro 2 non potranno più circolare sul territorio lucano. Ad Atena Lucana fermi 64 pullman, comprati dalla Regione, che non si possono più immatricolare

Mancano poco più di due mesi alla fatidica data del 1° gennaio 2025, quando circa 120 autobus euro 2 non potranno più circolare sul territorio lucano e questo, salvo improbabili deroghe, comporterà il potenziale taglio di circa il 20% dei servizi del contratto di servizio fra Regione e Cotrab. A ricordarlo, in una nota, è Luigi Ditella segretario Filt Cgil Basilicata

Una sospensione gravissima -aggiunge Ditella-di servizi pubblici essenziali, garantiti dalla normativa europea, art 14 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), i cui principi sono stati attuati dal Regolamento (CE) 1370/2007, e che quindi rappresenterebbe un precedente rischioso. Ma come si è potuto arrivare a questo punto? Perché non sono stati fatti investimenti da parte di un consorzio che ha l’affidamento del servizio dal 1 gennaio 2009? Di chi sono le responsabilità?

Le spiegazioni partono da lontano e più precisamente dal 2001 con la riforma del titolo V della Costituzione, che trasferiva le competenze in materia di TPL alle regioni. La maggior parte delle regioni, compresa la Basilicata, non sono state mai in grado di assolvere in maniera compiuta a tale compito, sia per un fatto culturale, ma anche di adeguate competenze, non investendo sulla mobilità e consentendo il mantenimento di nicchie di mercato nei territori in maniera campanilistica e conservativa. Nessuna visione del futuro ma una serie di rinvii e proroghe che hanno spostato in avanti il problema senza mai risolverlo. Mai è stato affrontato un vero studio e progetto di piano di trasporti intermodale e integrato, con adeguati Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS) da parte dei capoluoghi di regione. A tutto ciò si è aggiunto un sottodimensionamento del Fondo Nazionale Trasporti, che non tiene conto del fatto che la nostra Regione ha una superficie ampia di 10.000 chilometro quadrati con caratteristiche morfologiche difficili e che quindi il coefficiente non poteva essere calibrato solo sugli abitanti, ma tenendo conto che si tratta di un territorio a domanda debole.

Vi è però-prosegue il segretario di Filt Cgil- anche una responsabilità politica nel mantenere tre contratti di servizio che creano una concorrenza sleale sia dal punto dei costi sia dal punto di vista del piano di esercizio. E così si verifica spesso che nel territorio lucano si hanno servizi duplici sugli stessi itinerari con diversi gestori, e con parti di territori completamente non servite dal trasporto pubblico locale. Ma per la mancata programmazione non può nemmeno trovare giustificazione il periodo Covid19 perché la gara doveva essere fatta prima ovvero la Regione avrebbe potuto avvalersi del disposto di cui al decreto legge n. 4 del 2022, che consentiva una proroga (sempre nei limiti del 1370/2007) fino a dicembre del 2026 a fronte però di investimenti, che non sono stati fatti dalle aziende, e i 64 autobus comprati dalla Regione ormai da anni non assegnati stanno ormai marcendo nel piazzale di Atena lucana addirittura ora non sono più immatricolabili in quanto non sono a norma in base alle recenti modifiche normative di quest’anno e si potrebbe ipotizzare la fattispecie di danno erariale per la Regione.

E allora adesso che succede? Bisogna capire come procederà il servizio dal primo gennaio, con quali mezzi, con quali autorizzazioni, poi capire a che punto sono le gare regionali e comunali, ed infine mettere mani ad un nuovo piano dei trasporti per garantire un futuro migliore che tenga conto delle reali esigenze dei lucani, che faccia da motore per lo sviluppo turistico e tenga conto della transizione energetica ambientale in atto, in una sola direzione: migliorare la qualità della vita dei lucani. La mobilità sarà il volano del futuro, -conclude Ditella-e prima questa Regione recepisce questo fondamentale aspetto, prima usciremo dall’isolamento nel quale questo sistema di trasporti ci ha fatto precipitare in questi anni.