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Trasporto ferroviario in Basilicata, si va verso la chiusura di tutte le linee

30 ottobre 2024 | 15:02
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Trasporto ferroviario in Basilicata, si va verso la chiusura di tutte le linee

Le paventate interruzioni a partire da dicembre fino all’estate prossima preoccupano sia i lavoratori che i cittadini lucani. Mega (Cgil): “Governo regionale si assuma le sue responsabilità”

“Si prepara all’orizzonte un futuro nebuloso per il trasporto su ferro in Basilicata. Le paventate interruzioni dal 2025/2026 da parte di RFI, a partire da dicembre fino all’estate prossima, e che porteranno alla chiusura di tutte le linee ferroviarie della Basilicata, preoccupano sia i lavoratori che i cittadini lucani”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega. “Da un lato – prosegue – l’azienda non è riuscita a dare rassicurazioni sul futuro ai quasi 100 lavoratori di Trenitalia che si vedranno ridotte le proprie giornate lavorative a vantaggio dei colleghi pugliesi e campani, nonostante il contratto di servizio sia pagato dalla Regione Basilicata. Dall’altro, con la chiusura delle linee e con tutti i disagi che ne verranno per i viaggiatori lucani, si creerà una situazione paradossale per cui la Basilicata continuerà a garantire i servizi interamente sul territorio pugliese, a carico del contratto di servizio della Basilicata, e i servizi per la Campania, che continueranno ad essere effettuati da personale non lucano.

Un paradosso tutto lucano – sottolinea Mega – che vede la Regione sborsare 32 milioni di euro a Trenitalia ma non avere un congruo ritorno occupazionale. A ciò si aggiungono le segnalazioni della Filt Cgil sull’assenza di bagni separati per genere all’interno degli uffici Trenitalia e sull’assenza di spogliatoi, nonostante la massiccia immissione di personale femminile avvenuta negli ultimi tempi. Criticità sui cui la Filt Cgil ha chiesto conto più volte al direttore Trenitalia della Basilicata – che, ricordiamo, non ha la sede lavorativa nella nostra regione – facendo richiesta di un incontro specifico da mesi, ottenendo solo una informale e burrascosa interlocuzione di venti minuti che non ha portato a nessuna soluzione.

A tutto ciò va denunciato che la Basilicata – ribadisce il dirigente sindacale – paga 32 milioni di euro per il servizio su ferro ma sulla tratta Potenza-Melfi circa la metà dei servizi vengono effettuati con gli autobus nonostante il recentissimo contratto di servizio sottoscritto a dicembre dell’anno scorso. Oltre al non trascurabile dettaglio dell’affidamento “in service” della manutenzione e della produzione alla Puglia, lavorazioni queste che

“Attualmente – riprende Mega – per i chilometri effettuati la Regione Basilicata paga 1,7 milioni di chilometri treno con una incremento nel 2027 fino a 2,4 milioni di chilometri grazie all’apertura della Ferrandina-Matera. Ma il personale della Basilicata effettua solo 0,7 milioni chilometri, impiegando solo 50 lavoratori tra macchinisti e capotreni. Se tutti i chilometri venissero effettuati dal personale lucano si potrebbe arrivare ad un aumento di circa 100 posti di lavoro, oltre ai posti previsti per la gestione e la produzione. È il momento che il governo regionale si assuma le proprie responsabilità e si faccia garante nei confronti della direzione centrale di Trenitalia affinché a questa regione bistrattata venga garantito un servizio ferroviario degno di questo nome”.