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Sciopero automotive, il grido degli operai lucani: “Vogliamo il lavoro”

18 ottobre 2024 | 10:03
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Sciopero automotive, il grido degli operai lucani: “Vogliamo il lavoro”
Sciopero automotive, il grido degli operai lucani: “Vogliamo il lavoro”
Sciopero automotive, il grido degli operai lucani: “Vogliamo il lavoro”
Sciopero automotive, il grido degli operai lucani: “Vogliamo il lavoro”
Sciopero automotive, il grido degli operai lucani: “Vogliamo il lavoro”

Centinaia i lavoratori che dalla Basilicata sono arrivati nella Capitale per partecipare al corteo

I lavoratori lucani del settore automotive sono giunti a Roma numerosissimi per prendere parte allo sciopero nazionale del settore. Da piazza Barberini, dove si sono riuniti gli operai provenienti da tutta Italia il corteo che “intende lanciare un forte segnale di allarme al Governo e alle istituzioni europee sul futuro dell’industria automobilistica”.

“Vogliamo una sola cosa: il lavoro”, ha dichiarato il segretario Generale della Uilm Basilicata, Gianni Galgano-Il lavoro che riporta dignità, valore e stabilità alle nostre famiglie e alle nostre comunità. Non si può vivere di ammortizzatori sociali né si può accettare una politica industriale che porta a continui licenziamenti”.

Denunciamo le “scelte scellerate” della Comunità Europea -ha aggiunto Galgano-e la mancanza di una linea politica industriale chiara e concreta da parte del Governo italiano. “Questo immobilismo, combinato con le decisioni di Stellantis, sta creando una vera e propria macelleria sociale. Riteniamo che l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, sta portando avanti scelte dannose per il futuro dell’industria automobilistica italiana. Tavares deve assumersi le sue responsabilità. Non è accettabile che un settore strategico come quello dell’automotive venga affamato con decisioni che penalizzano i lavoratori e l’intero Paese. Vogliamo che Stellantis diventi  italiana”.

I lavoratori lucani ribadiscono che l’Italia ha ancora le competenze e le capacità per produrre veicoli di qualità, accessibili a tutti. “Non ci arrenderemo. Vogliamo dimostrare che il nostro Paese può ancora essere leader nell’automotive. È tempo che il Governo intervenga concretamente per difendere il lavoro e il futuro delle nostre famiglie”.