Potenza, alla cena con Elly Schlein l’ipocrisia del Pd

13 ottobre 2024 | 12:22
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Potenza, alla cena con Elly Schlein l’ipocrisia del Pd
Schlein e Lettieri (Foto da FB)

La segretaria dei Dem circondata dagli uomini della disfatta elettorale, nel giorno del “cessate il fuoco”

C’erano circa 200 persone alla cena di sottoscrizione organizzata dal segretario regionale, Giovanni Lettieri, venerdì sera a Potenza. L’occasione per rilanciare il partito regionale sulla spinta iconica e politica di Elly Schlein. La segretaria accolta con sorrisi e strette di mano da dirigenti locali, “disarmati” per l’occasione, che negli altri giorni sono nemici nella lotta per la conquista del partito. Almeno 3, forse 3,5 – scusate l’ironia – o 4 le correnti interne che si contendono il comando, in vista del rinnovo degli organismi dirigenti. Loro le chiamano ‘componenti’ “nel quadro della dialettica interna di un partito che discute e si confronta apertamente”. Chiacchiere. Discute e si confronta apertamente su cosa? A quale dialettica si riferiscono?

Lo abbiamo visto nel corso della disastrosa compagna elettorale: “bande” l’una contro l’altra equipaggiate di sotterfugi, compromessi, promesse, maschere, per cosa? Per perdere le elezioni regionali. Eppure, nel teatro dell’ipocrisia, Schlein avrebbe esaltato il buon lavoro svolto da Lettieri. E si sarebbe compiaciuta per la vittoria del Pd al Comune di Potenza e alla Provincia di Matera. Contenta lei, che, purtroppo, non sa bene di cosa si tratta: fuffa. Non sa che al Comune di Potenza hanno vinto liste civiche alcune delle quali spinte da interessi imprenditoriali politicamente discutibili. Non sa che se fosse stato per i voti del Pd, oggi ad amministrare la città Capoluogo ci sarebbe un esponente della destra. Ma quale Pd?

Intanto, è chiaro che Chiorazzo entra nel Partito Democratico con una parte delle truppe che lo avevano sostenuto sotto il simbolo di Basilicata Casa Comune. Noi lo avevamo anticipato settimane fa. È chiaro che l’imprenditore clericale si stia dando da fare insieme agli alleati di Vito De Filippo, nella campagna di tesseramento che si chiuderà a dicembre: sarebbero centinaia, al momento, le tessere a loro “intestate”.

È anche chiaro che Vincenzo Telesca è ormai schierato con De Filippo e Chiorazzo. Naufragata l’ipotesi di aderire al Gruppo Macchia-D’Andrea in Consiglio Comunale, il sindaco di Potenza avrebbe finalmente scelto da che parte stare. Nel frattempo i consiglieri comunali di Potenza, eletti nella lista di Basilicata Casa Comune si sarebbero incontrati su invito di D’Andrea, nella sede dell’ex comitato elettorale di Chiorazzo (il locale sarebbe di proprietà della famiglia Macchia). Assente Giampiero Iudicello, ex Pd, poi passato a Basilicata Casa Comune, oggi non si sa. Obiettivo dell’incontro, lo abbiamo già scritto nelle scorse settimane: la costituzione di un nuovo Gruppo in seno al Consiglio Comunale. Tuttavia, dietro le quinte di queste manovre di D’Andrea si muoverebbe l’ipotesi di alleanze con la destra utili a qualche imprenditore in vista di operazioni future.

Ma vediamo, grossolanamente, chi sarebbero i capi delle truppe che nel ‘Vietnam’ lucano del Pd si contendono il Partito.  Raccogliamo voci interne ai Dem, anche di persone che hanno partecipato alla famosa cena di rilancio. De Filippo-Chiorazzo-Telesca; Speranza-Marrese-Molinari-Mancini-Santarsiero; Margiotta-Falotico; Chiurazzi-Scarnato.Roberto Cifarelli potrebbe allearsi con De Filippo. Piero Lacorazza al momento è defilato, osserva, cerca di capire, ma lavorerebbe per l’ex candidata alle europee, Giuseppina Paterna. Sarebbero, invece, Margiotta, assente alla cena, e De Filippo a contendersi la segreteria del Partito. Prima le squadre in campo, siano queste o altre diversamente composte, dovranno accordarsi e il segretario del Pd sarà un terzo nome. I Dem sono maestri nella ricerca degli equilibri provvisori e precari. Equilibri che, nel linguaggio bellico, potremmo definire “cessate il fuoco”, come nel caso della cena con Schlein, o “tregua”. Ma la guerra continuerà, anche se loro la chiamano “dialettica interna”. Tuttavia, la sintesi nessuno pare la voglia.  Ora, tutto questo a noi non sembra Politica. Certo, raccontata in un altro modo, magari con una lettura mainstreaming dei fatti, tutto appare normale. Persino una cena come quella di venerdì scorso.