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Pfas, arriva in Basilicata la spedizione di Greenpeace “Acque senza veleni”

15 ottobre 2024 | 13:28
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Pfas, arriva in Basilicata la spedizione di Greenpeace “Acque senza veleni”

Campionamenti a Policoro, Potenza, Melfi, Matera

Arriva anche in Basilicata la spedizione “Acque senza veleni”di Greenpeace Italia che, per cinque settimane, toccherà 220 città in tutte le Regioni italiane per raccogliere campioni di acqua potabile alla ricerca di PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche), un gruppo di sostanze chimiche pericolose per la salute e conosciute come “inquinanti eterni”. L’obiettivo dell’organizzazione ambientalista è realizzare la prima mappatura indipendente della contaminazione dell’acqua potabile a livello nazionale. I dati relativi ai campionamenti saranno diffusi a inizio 2025.

In Basilicata, Greenpeace Italia sta effettuando campionamenti a Policoro, Potenza, Melfi, Matera.

Una volta dispersi nell’ambiente, i PFAS si degradano in tempi lunghissimi e possono inquinare le fonti d’acqua, l’aria e le coltivazioni. Attraverso l’acqua e gli alimenti, queste molecole possono quindi diffondersi nel nostro sangue, con gravi rischi per la salute. Una di queste sostanze, il PFOA, è stato ad esempio classificato come cancerogeno per le persone, mentre l’esposizione a diverse molecole PFAS può causare problemi alla tiroide, diabete, danni al fegato e al sistema immunitario, cancro al rene e ai testicoli e impatti negativi sulla fertilità.

Secondo i dati più recenti in possesso di Greenpeace Italia, richiesti dall’organizzazione ambientalista ad Arpa Basilicata e relativi al periodo 2019-2022, la regione risulta quella con la più alta percentuale di campioni contaminati rispetto ai controlli effettuati. La contaminazione da PFAS è infatti presente nel 31% dei campioni di acque superficiali e sotterranee.

«Nelle prossime settimane concluderemo la raccolta di campioni di acqua potabile in tutte le Regioni italiane, inclusa la Basilicata, per valutare l’estensione della contaminazione da PFAS e identificare eventuali nuove aree colpite oltre quelle già note», spiega Giuseppe Ungherese di Greenpeace Italia. «In una Regione in cui la contaminazione ambientale è così diffusa chiediamo che la Regione Basilicata avvii quanto prima analisi approfondite sulle acque potabili e renda pubblici in modo trasparente i risultati alla collettività. Le istituzioni locali e nazionali devono garantire acqua pubblica sicura per tutti: vogliamo bere acqua pulita, libera da veleni».