Liste d’attesa in Basilicata: “o la borsa o la salute”

24 ottobre 2024 | 16:15
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Liste d’attesa in Basilicata: “o la borsa o la salute”

L’ennesimo annuncio della Regione: “ci stiamo impegnando per abbattere i tempi”. Ma intanto basta provare a fare una prenotazione per essere scaraventati nella realtà

La Giunta Bardi garantirà il massimo impegno nel perseguire l’obiettivo primario dell’abbattimento progressivo delle liste d’attesa al fine di rendere le prestazioni sanitarie sempre più accessibili sull’intero territorio regionale”. Questo l’annuncio dell’assessore regionale alla Sanità Cosimo Latronico, in un comunicato di oggi, l’ennesimo, con il quale ci rende edotti dei soliti “stiamo facendo”, “stiamo provvedendo”, “faremo” e diremo”. Intanto i lucani, e sono tanti, continuano a segnalare l’impossibilità di curarsi se non mettendo mano al portafoglio.

Sì perché evidentemente l’impegno di cui parla Latronico, e di cui hanno parlato anche direttori generali delle Aziende Sanitarie lucane, è di là da venire e basta farsi un giro nella sanità lucana, ovvero tentare di fare una prenotazione tramite Cup per rendersene conto. Le risposte sono sempre le stesse: esami diagnostici prenotati oggi al 2026 inoltrato, agende chiuse, e così via. E chi è costretto a rapportarsi con la sanità pubblica in Basilicata (certo non solo in Basilicata) sa di cosa stiamo parlando.

“O la borsa o la salute”. La soluzione all’impossibilità di potersi curare accedendo al servizio sanitario regionale è, al momento, sempre la stessa. Puoi pagare? E allora puoi fare tutto: ecografia, risonanza magnetica, elettrocardiogramma, visite specialistiche. L’elenco dei medici che aderiscono alla Attività Libero Professionale Intramoenia è lungo, ad esempio, all’Ospedale San Carlo di Potenza. Taluni ricevono in ospedale, altri nei loro studi o in altre strutture private (non sempre convenzionate). I prezzi cambiano a seconda del medico. Sì, detta così può suonare male: ma, in buona sostanza i “nomi illustri” della medicina lucana costano di più, quelli che non si fila nessuno sono più abbordabili. Insomma ce n’è per tutte le tasche. In alcuni casi è capitato che gli stessi operatori del Cup abbiano suggerito il centro privato convenzionato per far prima. E tu chiami per prenotare, ma proprio quell’esame che devi fare non è in convenzione.

Se poi hai un “amico” puoi evitare di mettere mano al portafoglio e il buon caro vecchio ticket basterà. “La forzatura” ti viene incontro in questi casi.  “Soldi e calci in culo” (questi ultimi intesi come spinta, aiuto, raccomandazione), ti fanno arrivare ovunque.  E si sa “con la salute non si scherza”. E invece sì, qui si scherza fin troppo.

Nel frattempo dal Palazzo di via Verrastro si impegnano…per farci sapere che “stanno facendo”, che “risolveranno”, che “stanno lavorando”! Si istituiscono “tavoli tecnici”, si studiano “Nuovi piani di abbattimento delle liste d’attesa” mentre il malato muore.