La protesta dei pensionati lucani contro la legge di bilancio

29 ottobre 2024 | 10:41
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La protesta dei pensionati lucani contro la legge di bilancio

Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha”. È questo lo slogan scelto dalla Cgil di Basilicata per il presidio in piazza Mario Pagano del 31 ottobre

“Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha”. È questo lo slogan scelto dai pensionati della Cgil di Basilicata che giovedì 31 ottobre dalle 9,30 saranno in presidio in piazza Mario Pagano a Potenza per protestare contro una legge di bilancio inadeguata, che non tiene conto dei bisogni delle persone. L’appuntamento rientra nella mobilitazione nazionale indetta dallo Spi Cgil e partita il 28 ottobre.

“Rivendichiamo la tutela del potere d’acquisto, un sistema previdenziale che sappia garantire il giusto diritto alla pensione, risposte su sanità, non autosufficienza e fisco nel segno dell’equità e dell’universalità – spiega il segretario generale Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa – Il governo prepara un’altra legge di bilancio che impoverisce il Paese e non possiamo permettercelo. Le pensioni non vengono rivalutate, il potere d’acquisto diminuisce e un fisco ingiusto condona gli evasori, prelevando invece soldi dalle pensioni come fossero un bancomat. Vogliamo difendere le pensioni, chiedere un fisco più equo, una vera legge sulla non autosufficienza e una sanità pubblica degna di questo nome”. Per Summa “il governo, nella legge di stabilità in fase di discussione, non sta fornendo risposte concrete. E nessuno si azzardi a dire che i pensionati sono dei privilegiati e che difendono il loro “status”, o ancor peggio che stanno rubando il futuro alle prossime generazioni. I pensionati sono solidali per natura, costruiscono ponti con i propri nipoti e figli, sostituiscono e sostengono le famiglie laddove lo Stato non fa il proprio dovere, fanno volontariato, tengono vive e unite le comunità sul territorio. Noi tutto ciò vogliamo continuare a farlo, per questo scendiamo in piazza”.

Tra le ragioni della mobilitazione, la legge sulla non autosufficienza “conquistata grazie alle mobilitazioni dei sindacati ma ancora inattuata perché non adeguatamente finanziata per garantire a tutte e tutti il diritto alle cure e all’assistenza – precisa Summa – La legge sulla autonomia differenziata, approvata dal Parlamento, non garantisce uguali diritti per cittadini e cittadine d’Italia e peggiorerà l’economia e lo stato sociale non solo del Mezzogiorno, ma anche delle regioni del nord, penalizzando l’intero Paese”. Quanto alle pensioni, “oggi la tassazione su pensionati e pensionate pesa il doppio della media europea. Tutte le pensioni – afferma il segretario generale dello Spi Cgil lucano – hanno diritto a conservare il proprio valore nel tempo, non vanno penalizzati coloro che hanno sempre rispettato le regole, versato i contributi e pagato le tasse. Vogliamo una forte riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati attraverso una riforma fiscale realmente redistributiva, che risponda a criteri di equità, solidarietà, progressività, a favore dei redditi medi e bassi. L’inflazione cumulata negli ultimi anni pari al 17,3% ha eroso drasticamente il potere d’acquisto delle pensioni, soprattutto delle più basse, per le quali l’inflazione reale è stata al 22,3%, costringendo pensionati e pensionate a tagliare le spese e a rinunciare a beni essenziali e cure. La rivalutazione dell’1% non potrà mai recuperare i 20 punti percentuali persi”. I pensionati scendono in piazza anche per la sanità pubblica e universale, per il diritto ad invecchiare in buona salute e a casa propria: “L’impoverimento del servizio sanitario pubblico, la mancanza di personale e le lunghe liste d’attesa – afferma Summa – hanno costretto cittadini e cittadine a rinunciare alle cure oppure a rivolgersi alla sanità privata, pagando di tasca propria servizi e prestazioni. Servono ingenti investimenti e un piano di assunzioni straordinario nel sistema sanitario pubblico. Chiediamo infine che il lavoro sia stabile, sicuro, tutelato e dignitoso, anche per garantire un sistema di welfare universale”.