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La processione della Madonna, il sindaco e il presunto inchino al clan: ecco perché Pasquale Cariello è indagato

2 ottobre 2024 | 14:30
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La processione della Madonna, il sindaco e il presunto inchino al clan: ecco perché Pasquale Cariello è indagato
Pasquale Cariello, sindaco di Scanzano Jonico

L’ex consigliere regionale della Lega coinvolto nell’operazione “mare nostro”. Nel 2020 era stato indagato per abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafioso

C’è un episodio, che coinvolge il sindaco di Scanzano Jonico, Pasquale Cariello, che la Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza ritiene “indicativo della diffusa condizione di assoggettamento nell’ambiente che circondava il sodalizio mafioso composto dalle famiglie Scarcia e Scarci sul litorale Jonico lucano”.

Non è sfuggito infatti agli investigatori l’atto di deferenza, il cosiddetto “inchino” compiuto a Scanzano Jonico la mattina del 15 agosto scorso quando, durante la processione del mare con la statua della Vergine portata in barca, il corteo religioso veniva fermato, senza né autorizzazione né preavviso all’Autorità Ecclesiale presente a bordo, dinanzi al tratto di spiaggia, ora libero, ma in un recente passato era occupato dallo stabilimento balneare gestito dagli Scarci. In quel luogo a tutt’oggi c’è il rimessaggio delle barche utilizzate dagli Scarci per uscire in mare. Alla guida del corteo religioso c’era Pasquale Cariello, il primo cittadino di Scanzano, a cui è stata notificata informazione di garanzia in quanto indiziato per il delitto di cui all’art 405 (turbativa di funzioni religiose) con l’aggravante dell 416 bis (associazione di tipo mafiosa).

L’operazione “mare nostro”coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza e condotta da Polizia, Carabinieri del Ros e Guardia di Finanza che in mattinata hanno eseguito 21 fermi sul litorale jonico lucano e nel tarantino, coinvolge dunque l’ex consigliere regionale della Lega, attuale sindaco di Scanzano Jonico, per quello che è ritenuto un gesto dal chiaro valore simbolico di omaggio al clan che viene fatto inchinando appunto la statua di un santo, e nel caso di Scanzano della Vergine Maria. Inchino avvenuto-secondo la Procura- “di sua iniziativa” essendo egli alla guida della processione, con tanto di fascia tricolore.

Pasquale Cariello, eletto consigliere regionale nel 2019 con la Lega, si era dimesso dopo essere stato eletto sindaco di Scanzano Jonico alle amministrative del 14 e 15 maggio 2023, per dimettersi anche da primo cittadino dopo soli sette mesi nel dicembre 2023 e  tornare poi a indossare la fascia tricolore, dopo essere stato rieletto alle elezioni dello scorso giugno.

Nel novembre 2020 Cariello, all’epoca consigliere regionale della Lega, era stato indagato per abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafioso, per fatti risalenti al 2018 quando era consigliere comunale a Scanzano. Al centro dell’indagini a suo carico, le procedure di autorizzazione per il concerto di un cantante neomelodico noto per l’impronta elogiativa del mondo criminale. Lo spettacolo fu segnalato anche nella relazione del Ministero dell’Interno, quando nel 2019 il Comune di Scanzano Jonico fu sciolto per infiltrazioni mafiose. Nel febbraio 2021 invece la Corte di Cassazione aveva confermato, in via definitiva, la condanna di Cariello per «minaccia e lesioni personali (aggravate dall’uso di un bastone)».

Nel corso della campagna elettorale delle regionali nel 2019 sarebbe stato proprio Cariello a portare l’allora ministro dell’Interno  Matteo Salvini nei capannoni dell’azienda ortofrutticola di Aldo De Pascalis a Scanzano. De Pascalis finì in carcere nel maggio 2021, accusato di riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di droga.