La Basilicata e il miracolo delle acque di Vito Bardi
Un’altra montagna di soldi per progetti che consentiranno finalmente la soluzione di tutti i problemi. Speriamo che finiscano nel posto giusto. Basta con i progettifici, gli appalti ad libitum e il giro di poker tra amici e scudieri di taluni politici e imprenditori
Staremo a vedere se le misure d’emergenza e quelle strutturali promesse da Bardi nella conferenza stampa di oggi avranno seguito nei tempi stabiliti e segneranno la fine dei disagi di questi mesi. E’ vero che la Giunta di centrodestra ha ereditato un’emergenza causata da decenni di mala gestione della rete idrica. Oggi scopriamo che la competenza sul Camastra era del defunto Eipli. Un ente da anni in liquidazione, nel quale sono transitati commissari liquidatori nominati da destra e da sinistra. Coinvolto in una vicenda di mazzette e appalti truccati del 2017, in parte conclusa un paio di settimane fa con la prescrizione di 23 capi d’imputazione su 26, non luogo a procedere per 9 persone. Restano in piedi solo l’associazione a delinquere, e due episodi di corruzione. Un Ente così ridotto in quegli anni e prima ancora trattato come bancomat del consenso elettorale difficilmente sarebbe stato in grado di gestire alcunché. Polvere sotto il tappeto. E vada l’Eipli che, ci dicono stamattina, aveva la competenza della gestione del Camastra.
C’è un altro dato che ci rammarica: tutti si sono accorti dell’emergenza troppo tardi, quando a giugno scorso era già entrata dalla porta principale. Però, non tutto il male viene per nuocere. Grazie allo svuotamento dell’invaso si è scoperto lo sfasciume delle infrastrutture sotto quota della diga. Se il cielo fosse stato più benevolo fornendo pioggia a sufficienza nessuno se ne sarebbe mai accorto. Ma se avessero fatto la manutenzione quando bisognava farla se ne sarebbero accorti, anche con la diga piena. E questo perché lo sfasciume c’era anche sopra quota.
Detto questo abbiamo ascoltato dalle parole di Bardi, Pepe, Andretta e dal rappresentante dell’Egrib che abbiamo a disposizione centinaia di milioni di euro per progetti che consentiranno finalmente la soluzione di tutti i problemi. È importante ricordare che in 40 anni la Basilicata è stata destinataria di ingenti risorse destinate agli schemi idrici, alla rete idrica, all’approvvigionamento idrico, alla modernizzazione delle infrastrutture idriche. Ed è importante ricordare, per esempio, che lo schema idrico Basento-Bradano ha assorbito tante di quelle risorse – oltre 800 milioni di euro – tanto da non essere stato ancora completato. Lo ricordiamo perché ci auguriamo che questa volta, le promesse abbiano un seguito e che i soldi finiscano nel posto giusto. E il posto giusto non sono i progettifici, gli appalti ad libitum e il giro di poker tra amici e scudieri di taluni politici e taluni imprenditori.
Dobbiamo comunque ammettere che, seppure questa amministrazione regionale ha ereditato un’emergenza, Bardi ormai governa da 6 anni, e in questi anni non si è vista molta illuminazione in quei carrozzoni che sono il Consorzio di Bonifica, Acquedotto Lucano ed Egrib. Tuttavia, si insiste nella conferma dei loro cocchieri.
Dobbiamo anche ammettere che in questi mesi parte dell’opposizione ha assunto un ruolo eccessivamente strumentale. Alcuni esponenti del cosiddetto centrosinistra che negli anni non hanno sentito il dovere di fare e pensare, oggi si sono appellati al diritto di parlare. Altri ex e ancora attuali pezzi da novanta della vecchia accozzaglia Margherita-DS, più discretamente e con una dose di pudore sono stati in silenzio. Li ringraziamo per averci risparmiato, sulla vicenda della crisi idrica, di assistere alle loro ipocrite performance.
Adesso si tratta di vigilare sulle promesse dichiarate questa mattina da Bardi. Lo devono fare i cittadini e le loro associazioni, i partiti e il sindacato. Naturalmente anche la stampa libera deve vigilare, è il suo mestiere. Quella Stampa che prima di narrare le gesta eroiche dei politici di turno, pensa e conta fino a dieci. Ma bisogna anche che i dirigenti e i politici sappiano dare importanza alle domande delle associazioni e sappiano accogliere le critiche, anziché trattarle come polemiche.
Se, al contrario, dopo le promesse del presidente della Regione, ci lasceremo prendere dalla solita sonnolenza, ci ritroveremo un giorno nuovamente con i rubinetti a secco e con i soldi già spesi. E allora sarà troppo tardi per lamentarsi e indignarsi. Perché la responsabilità cadrà sul “popolo” ignavo, egoista e smidollato.