La Basilicata campa di fuffa mentre i lucani dormono in piedi

24 ottobre 2024 | 20:34
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La Basilicata campa di fuffa mentre i lucani dormono in piedi
Vito Bardi e gli assessori

In giro centinaia di imbonitori, venditori di fumo, predicatori e illusionisti. La realtà è che…

In queste settimane, a circa tre mesi netti, dall’insediamento della Giunta Regionale lucana e poche settimane dalla nomina dei direttori generali, in giro si vede solo fuffa. Assessori che incontrano o che partecipano ad eventi. Assessori che annunciano risorse per questo e per quell’altro, già decise da altri prima delle elezioni. Passeggiate propagandistiche, comunicati in modalità velina che ci informano sul nulla. Il presidente che ad ogni piè sospinto mena il can per l’aia. Dietro le quinte avvoltoi pronti a scarnificare le risorse del Pnrr, senza che dietro quel piano vi sia una visione di sviluppo. L’opposizione, a volte vacuamente strumentale, si barcamena tra post sui social e comunicati stampa. Mobilitazione, assemblee, animazione politica sul territorio manco a parlarne. Ci sono le chat, “chiacchiericcio” appunto.

Qualche convegnetto tanto per ritrovarsi tra amici e sciorinare la solita retorica intorno ai temi caldi sul tappetto. Temi caldi raffreddati dal tempo che passa, come una minestra lasciata al suo destino. Si gioca a campana, all’oca e a nascondino. In queste condizioni l’ottimismo sembra un sintomo di malattia mentale. E allora? Bisogna essere pessimisti per stare bene in salute col cervello? No. Bisogna essere realisti. E la realtà, a parte le sceneggiate, gli sproloqui, e i rutti retorici della politica, ci raccontano una Basilicata che avanza col passo del gambero.

Viviamo una costante situazione di emergenza idrica. Che la rete di erogazione dell’acqua è un colabrodo lo si sa da decenni. Negli stessi decenni in cui silos di denaro sono arrivati da queste parti per rimettere a nuovo tutta la baracca. Che le condizioni climatiche e metereologiche avrebbero assetato gli invasi, lo si sapeva da “tempi remoti”. Prevenzione zero. Idee per evitare che ciò accada di nuovo, zero. Solo sotterfugi, pezze, nella migliore tradizione lucanica dell’emergenza a vita. Dov’è la mobilitazione dei cittadini?

Se piove siamo felici: i nostri rubinetti riprendono a respirare. Se piove, però, siamo anche preoccupati: per le strade infangate e allagate, per i campi alluvionati, per le frane. La situazione idrogeologica di questa regione è nota da sempre: fragile, esposta e fenomeni pericolosi per l’incolumità di cose e persone. Tuttavia, qualcuno dei nostri eroi annuncia in pompa magna l’arrivo di altro denaro pubblico per mettere in sicurezza il territorio. La solita cantilena da decenni. Dov’è la mobilitazione dei cittadini?

La situazione a Stellantis, a Tempa Rossa, a Viggiano e nei rispettivi indotti, è nota a tutti. Un disastro annunciato. Adesso bisogna aspettare di capire per chi suona la campana: solo per i lavoratori e le loro famiglie?

L’Unibas è ridotta a poco più di un liceo: e qui stendiamo un velo pietoso anche su certi media che ne cantano le lodi attingendo dal nulla. La rete ferroviaria è un campo di battaglia tra entusiastici annunci della politica e l’indignazione dei viaggiatori. Sul resto delle infrastrutture le chiacchiere si perdono tra mappe, progetti, tracciati, ponti e gallerie. Per il momento, e come sempre, fermi nelle slides degli illustratori. Potremmo andare avanti con le gravi ferite nell’agricoltura, con le questioni ambientali, con il welfare, la sanità…

Tuttavia, non vorremmo dare l’idea di una Basilicata al capolinea.  Non servirebbe a risolvere i problemi e a rilanciare prospettive di rinascita e sviluppo. Dobbiamo però anche dire che, promuovere l’idea che sia tutto un idillio e che siamo vicini all’eldorado, è ancora peggio. Sarebbe un’idea falsa, poggiata sul vuoto e che oscura la realtà impedendo a chiunque di cambiarla. Oscurare la realtà è il mestiere preferito da centinaia di imbonitori, venditori di fumo, predicatori che, a quanto pare hanno un gran successo, perché? Perché siamo una massa indistinta di spettatori a cui piace assistere ai giochi di illusionismo.

Questa regione ha potenzialità da vendere, possiede ricchezze enormi, e potrebbe aspirare a diventare almeno una terra normale, dove si può vivere dignitosamente. Un luogo desiderabile. Ma dobbiamo evitare di fuggire dalla realtà. Spesso siamo noi stessi, cittadini, a non volerla vedere. Preferiamo aggrapparci a speranze morte prima di nascere. Preferiamo affidarci agli illusionisti, per comodità, per pigrizia, per paura, o per tutelare interessi egoistici. Così facendo, in fondo, siamo noi stessi ad oscurare la finestra che si affaccia sul mondo cosi com’è, tanto per tirare a campare.

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