Impianto biogas Stellantis, Bardi: “per salvaguardare i posti di lavoro”. Opposizioni: “non è una risposta alla crisi”

9 ottobre 2024 | 18:16
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Impianto biogas Stellantis, Bardi: “per salvaguardare i posti di lavoro”. Opposizioni: “non è una risposta alla crisi”
Un momento della presentazione del progetto

Il progetto è stato presentato oggi alla Regione Basilicata

“Un investimento di circa 17 milioni di euro con effetti che si riverbereranno per i prossimi quindici anni: drastica riduzione dell’impatto ambientale di CO2 pari a circa 50.000 tonnellate, equivalenti ad un bosco di circa 700 ettari di foresta, coinvolgimento di 55 persone tra manutenzione, servizi e pulizie della struttura. Sono i principali dati relativi all’impianto a biometano che Stellantis intende realizzare a San Nicola di Melfi sulla scia del via libera della Giunta regionale alle nuove linee guida per la disciplina dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e al disciplinare Api-bas per la costruzione di impianti per lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili”.

Le caratteristiche del sito sono state illustrate oggi in Consiglio regionale da alcuni dirigenti di Stellantis. L’impianto dovrebbe entrare in funzione entro l’estate del 2026, con l’inizio dei lavori programmato per aprile 2025 dopo aver completato un complesso percorso burocratico. Come “combustibile” non saranno utilizzati rifiuti ma sottoprodotti agroindustriali, tra cui le acque di vegetazione dei frantoi, e materiale derivante dal trattamento di effluenti zootecnici (liquame suino e bovino). “Il sito – ha spiegato Nicola Intrevado, direttore dello stabilimento di Melfi– viene assimilato ad una fonte rinnovabile di energia in quanto l’origine del metano è di tipo vegetale/agricolo e non fossile; pertanto, si configura come un processo dagli importanti risvolti etici ed ecologici, rispondendo alle richieste delle istanze ambientalistiche sempre più stringenti. Ci sarà una sensibile riduzione delle emissioni in atmosfera di gas climalteranti di origine fossile e quindi riguardanti il riscaldamento globale”.

“Incidendo sui costi di produzione – ha detto il presidente Vito Bardi – l’auspicio è che l’azienda possa reggere le difficoltà che interessano il settore automotive in tutto il mondo. L’obiettivo deve essere quello di salvaguardare i posti di lavoro non solo dello stabilimento “madre”, ma anche delle aziende dell’indotto, un orizzonte che vede i sindacati in piena sintonia con la Regione. L’interlocuzione con Stellantis è molto positiva e percepiamo, alla luce di questo investimento, la volontà dell’azienda di restare sul territorio”.

Di segno opposto la dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali di opposizione Araneo, Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Marrese, Verri e Vizziello che in una nota affermano: “Dunque, al fine di “scongiurare il disimpegno” presso lo stabilimento automobilistico di Melfi, come dichiarano, la Giunta semplifica e snellisce le linee guida per la costruzione di un impianto di biogas. Ovviamente la semplificazione delle linee guida, seppur il Presidente Bardi l’ha associata ad un investimento privato, non può che assumere il carattere oggettivo e quindi apre la possibilità ad autorizzazioni importanti e impattante. Non ci è sembrato che questa scelta del Governo regionale fosse contestualizzata ad altri tipi di impegni, in particolare per il lavoro e per l’indotto, e non possiamo pensare che sia stata motivata dal rischio “disimpegno”.

Stando a quanto illustrato dai dirigenti di Stellantis, l’investimento, la realizzazione e la gestione dell’impianto di biogas sarà a carico di una ditta esterna, che si preoccuperà di costruire l’impianto, produrre energia dallo smaltimento dei sottoprodotti agro-industriali ed, eventualmente, di immettere in rete il surplus di energia prodotto.

Il grande assente alla presentazione di questa mattina era e resta solo uno: la tutela dell’occupazione.

Semplificando: la Regione agevola l’iter autorizzativo per rilasciare la concessione per la costruzione di un impianto di biogas a una ditta esterna a Stellantis; la ditta esterna ha il vantaggio di produrre e vendere energia; Stellantis ha il vantaggio di ridurre i consumi energetici (nel perseguimento della strategia di neutralizzazione delle emissioni di anidride carbonica al 2030), ma nessun impegno è stato preso rispetto ai fattori di produzione e, di conseguenza, alla garanzia occupazionale.

Nella consapevolezza che il tema Stellantis ha un rilievo nazionale ed internazionale non possiamo non registrare la distanza tra la parole dell’annuncio del Presidente Bardi e l’impatto realistico del progetto che, a scanso di equivoci, non è una risposta, neanche parziale, almeno per il momento, al lavoro e alle aziende dell’indotto. Continueremo ad approfondire la proposta presentata stamattina mettendoci in ascolto dei sindacati, che manifesteranno il 18 ottobre, e di tutte le parti sociali, che audiremo la prossima settimana in commissione in vista del Consiglio regionale che su proposta della minoranza, e condiviso dalla conferenza dei capigruppo, sarà convocato per martedì 22 ottobre.