Basilicata. Cerchi magici, lobbies e pozzi incompiuti
La riflessione di Antonio Quagliano, cittadino di Tolve
Detto con parole semplici ed in modo facile facile, come forse è noto a tutti, il compito dello Stato è quello di realizzare il benessere pubblico, il benessere dei cittadini. Lo Stato, infatti, dalla sua nascita, andando avanti nel tempo, oltre ad occuparsi della difesa dei suoi confini, dell’ordine pubblico e di interessarsi a relazionare buoni rapporti con altri Stati, ha indirizzato, almeno teoricamente, i suoi fini verso le attività socio-economiche, intervenendo sulla tutela del lavoro e della salute, sulla difesa dei principi egualitari dei diritti, sulla garanzia dell’istruzione a tutti e via dicendo. Questi compiti, o meglio, la diversa modalità di realizzazione di detti compiti, li prospetta la politica.
Politica fatta di programmi, che spesso dicono le stesse cose, di idee, spesso fantasiose e magari irrealizzabili, espresse, o ventilate, dai cosiddetti “politici”, di fronti e ideologie (se ancora si può parlare di ideologie) contrapposti. Questi “politici” scelti, nei diversi schieramenti, in rapporti e misure diverse, dal popolo dei votanti, sono quindi chiamati, secondo i programmi e le idee manifestate ed espresse, a risolvere i problemi per migliorare la qualità della vita dei loro cittadini, attuando nuove proposte o leggi, lavorando con alto valore morale, grande rispetto e sincerità.
Dovrebbero, pertanto, evitare di essere coinvolti in fatti e situazioni che potrebbero “macchiare” le loro prestazioni. Spesso così non è. Molto spesso.
Parecchi (fatte salve le persone per bene!) di questi “politici”, infatti, una volta sul piedistallo, intessono rapporti con personaggi della imprenditoria malata, il mondo dell’economia speculativa, con quella parte che più che essere sanità è malasanità, ed altro… mettendo in piedi i cosiddetti “Cerchi Magici”.
Questi “cerchi magici”, queste lobbies, che sono solo ed esclusivamente una cerchia di persone dedite a prospettare prima ed a concretizzare poi progetti che all’apparenza dovrebbero realizzare il benessere comune, tendono, ad esempio, a mai definire compiutamente detti progetti, in quanto, questo modus operandi, migliora sì la vita… ma solo la loro. È conveniente rimanere sempre aperto “il pozzo dell’incompiuta”, ove possono affluire, nel tempo, tanti ma tanti soldi pubblici, che con macchinose speculazioni, più che servire a completare l’opera in progetto, concretizzano e realizzano altri progetti… i loro progetti personali e del loro apparato.
Vi sono poi i “cerchietti” o “i piccoli cerchi magici” perché purtroppo si costituiscono nei piccoli centri, nei piccoli comuni. Piccoli? Si fa par dire.
Piccoli perché messi in atto da individui dallo spessore umano inesistente; individui legati al piccolo interesse privato, al piccolo tornaconto, anche a costo di sporcare, o tentare di sporcare, qualcosa di pulito e moralmente a posto, a cui loro non giungeranno mai.
A mo’ di esempio potrebbe verificarsi, una seguente ipotesi. In un piccolo Comune, un impostore, che si avvantaggia con l’abituale ricorso alla falsità e alla menzogna e cerca di imbrogliare i più, di quelli quindi senza pudore e dignità, sempre candidato, sempre iscritto ad un partito o movimento perché probabilmente da quello di prima era stato cacciato o allontanato, avente però un padrino politico, sulla cresta dell’onda, sostenendo di essere sempre della stessa idea (E sì, questa: “aggià magna” con le menzogne ma senza fatica), che viene eletto quando gli è contrapposto un neofita ed è perdente quando è contrapposto a qualcuno di spessore, nel momento di favore, si circonda, di esperti mai, di ragazzi (fatti salvi quelli in buona fede) manipolabili perché vogliosi di arrivismo spregiudicato e malato e desiderosi di approfittare della situazione di illusorio potere per realizzare interessi privati, e magari utilizza pure qualche dipendente notoriamente prono e a furor di popolo ritenuto analfabeta professionale e qualche “lacchè”, finto adorante, perché gli arriva a volte piccolo a volte più grande tornaconto, per alimentare, nascondendosi dietro questi, anche false aspettative e mettere su liti tra persone, che fa gestire alla combriccola di tutti questi, per ricavare compensi da spartire tra loro o per favoreggiare uno dei componenti del “piccolo cerchio magico”.
Queste, quindi, sono un paio di ipotesi che i cosiddetti “cerchi magici” potrebbero mettere in atto, ma ve ne sono tante altre che, come si vede, si sente e si legge, non sono solo ipotesi ma realtà. Comunque, chiamare queste lobbies, queste combriccole “cerchi magici” fa quasi “chic”, queste devono essere definite con termini più appropriati e adeguati e dovrebbero essere, come prima o poi accade, attenzionate dalle competenti Istituzioni, di ogni ordine e grado e a tutti i livelli. Antonio Quagliano