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Bando componenti Commissione regionale Pari opportunità, Cgil: mancanza di trasparenza

21 ottobre 2024 | 12:58
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Bando componenti Commissione regionale Pari opportunità, Cgil: mancanza di trasparenza

Il Coordinamento Donne della Cgil Basilicata chiede il ritiro dell’avviso

Veniamo a conoscenza, per puro caso, della pubblicazione sul Bollettino regionale, in data 15 ottobre scorso, del bando per la nomina delle componenti della Commissione regionale Pari opportunità della Basilicata. La notizia a oggi non risulta presente nella homepage dei siti istituzionali regionali, né è stata notificata ai soggetti presumibilmente interessati, né risultano altre forme di pubblicizzazione. A renderlo noto in un comunicato stampa è il Coordinamento regionale Donne Cgil Basilicata.

Il bando,-si legge nella nota- peraltro, sembra presentare un evidente errore in quanto comunica nel titolo la nomina di 6 componenti laddove la normativa di riferimento, come noto, stabilisce in 21 il numero di componenti l’organismo, di cui 4 donne provenienti da associazioni, 4 provenienti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, 4 donne provenienti dal mondo imprenditoriale e cooperativo, 6 designate dal Consiglio regionale. Le rimanenti 3 commissarie sono, di diritto, le consigliere di parità e presidenti delle Commissioni pari opportunità provinciali.

Colpisce che, per la seconda volta di seguito, nel processo di nomina delle commissarie alle pari opportunità, ci si distingua per mancanza di trasparenza e sciatteria istituzionale: giova ricordare, infatti, come già nella scorsa legislatura le nomine furono oggetto di contenzioso e alcuni dei ricorsi presentati dalle interessate diedero loro ragione.

La Commissione-ricorda il Coordinamento Donne della Cgil- è l’organismo regionale che dovrebbe contribuire all’attuazione di politiche volte a realizzare la parità e le pari opportunità nell’ambito della famiglia, della formazione, dell’istruzione, del lavoro e della rappresentanza politica. In una regione come la Basilicata in cui le donne tuttora subiscono una condizione di pesante divario nell’accesso al lavoro, alla rappresentanza politica, alla parità in genere, oltre ad una cultura patriarcale di cui la classe politica è particolarmente intrisa, non è accettabile che la nomina delle commissarie di Pari opportunità sia caratterizzata da tale mancanza di trasparenza e superficialità. Si chiarisca, quindi, l’eventuale errore, correggendolo e avviando il nuovo bando nella massima trasparenza e pubblicità”.