Vertenza Rmi ed ex Tis: passi avanti nella vertenza: aumento della retribuzione

20 settembre 2024 | 09:38
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Vertenza Rmi ed ex Tis: passi avanti nella vertenza: aumento della retribuzione
Lavoratori e lavoratrici Rmi e Tis durante un presidio

Dopo l’incontro del 19 settembre da novembre 700 euro mensili per i lavoratori e le lavoratrici

Va verso la soluzione la vertenza dei 1600 lavoratori ex Tis (Tirocini di inclusione sociale) e Rmi (Reddito Minimo di inserimento). Ieri, 19 settembre, nel corso di un tavolo alla Regione Basilicata, è stato confermato l’aumento della retribuzione che passerà dagli attuali 550-580 euro mensili a 700 euro già a partire dal mese di novembre prossimo e fino ad aprile 2025.

L’aumento di 150 euro al mese era stato richiesto dalla Cub e sostenuta anche dalla Cgil-Cisl-Uil e dal sindacato autonomo Sifus. Tutti i lavoratori e le lavoratrici Tis e Rmi dovranno svolgere 80 ore di lavoro mensili. Inoltre a partire dal prossimo bando la soglia dell’Isee (requisito previsto per la permanenza nella platea) sarà innalzata, e da 9.000 euro passerà a 13 mila euro, così come richiesto dai sindacati.

L’assessore allo Sviluppo Economico, Francesco Cupparo, ha ribadito, ne corso dell’incontro, che l’impiego nella forestazione continua a rappresentare lo sbocco occupazionale principale ma è necessario verificare le condizioni di idoneità dei lavoratori e in primo luogo la loro disponibilità. “Per questa ragione – dice Cupparo – scende in campo l’Arlab che realizzerà un’indagine conoscitiva, con la somministrazione di un questionario ai lavoratori e alle lavoratrici. Resta in piedi il confronto su quei lavoratori che svolgono attività presso i Comuni e che hanno intenzione di continuare a farlo e quindi non vorrebbero accettare il passaggio al settore idraulico-forestale.

Resta al suo posto, per il momento, la teda montata davanti alla sede della Regione dai lavoratori. L’assessore-fa sapere la Cub Basilicata in una nota- ha chiesto nuovamente sulla base dei suoi impegni annunciati, un passo avanti e che la tenda venga rimossa. La Cub e le lavoratrici e i lavoratori Tis e Rmi su questa proposta stanno aspettando che nel più breve tempo possibile vengano apportate le modifiche e le integrazioni alla legge regionale del 29 giugno 2018, n. 11, “Al fine di consentire l’integrazione dei beneficiari e favorire la fuoriuscita degli stessi dalle condizioni di vulnerabilità sociale, per la categoria B RMI e per i soggetti svantaggiati appartenenti alla platea ex Tirocini di Inclusione Sociale (TIS), la Giunta Regionale “dovrà” individuare modalità attuative per lo svolgimento di attività lavorative tese alla valorizzazione del patrimonio forestale pubblico, al contenimento del rischio idrogeologico e alla messa in sicurezza dei territori;” e che vengano subito dopo predisposti gli avvisi e i bandi affinché le lavoratrici e i lavoratori ex Tis e Rmi (a prescindere dall’età) e in modo volontario possano aderire ai lavori di forestazione a partire dal prossimo anno”. La prossima riunione è prevista per il 10 ottobre 2024.

Le segreterie regionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil della Basilicata, ribadiscono la necessità di garantire ai lavoratori ex Reddito minimo di inserimento e Tis opportunità di lavoro dignitoso e stabile. I tre sindacati chiedono che il Dipartimento delle Attività Produttive e la Regione Basilicata mettano in atto soluzioni strutturali, che vadano oltre il semplice aumento dell’indennità prevista a 700 euro, mirando alla buona occupazione di tutti i lavoratori.