Contaminazione |
Basilicata
/
Cronaca
/

Uranio nel terreno, sequestrata un’area all’Itrec di Rotondella

27 settembre 2024 | 13:09
Share0
Uranio nel terreno, sequestrata un’area all’Itrec di Rotondella

Provvedimento eseguito dai Carabinieri del Noe di Potenza e del Nucleo Radioattivi per la Tutela ambientale e la Sicurezza energetica di Roma

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico Noe di Potenza e del Nucleo Radioattivi del Comando CC per la Tutela ambientale e la Sicurezza energetica di Roma, nella giornata del 26 settembre, hanno eseguito il sequestro di un’area di circa 600 metri quadri, all’interno dell’impianto nucleare Itrec di Rotondella, gestito dalla Sogin, società impegnata nelle attività di decommissioning degli impianti nucleari italiani e della relativa gestione dei rifiuti radioattivi.

Il provvedimento è stato disposto dalla Procura di Matera e scaturisce all’esito di una serie di verifiche effettuate, nel corso del tempo e su delega della Procura materana, dai Carabinieri del Noe e dall’Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin), nel cui contesto venivano effettuati una serie di campionamenti di terreno, prelevati da alcuni cumuli (circa 1500 mc), stoccati in un’area del sito, in attesa delle previste procedure di analisi, finalizzate al successivo smaltimento, quali rifiuti convenzionali (terre e rocce da scavo) presso impianti esterni al sito nucleare e provenienti verosimilmente dalle attività di scavo effettuate per la realizzazione di alcuni manufatti, rientranti nell’attività di decommissioning.

La presenza di tali cumuli (Collinette) era già stata oggetto di segnalazione e di approfondimento investigativo da parte dei Carabinieri del Noe di Potenza, sin dal mese di maggio 2022, a seguito di ispezione, disposta dell’allora ministro dell’Ambiente e della transizione ecologica, e finalizzata a documentare lo stato di sicurezza del citato impianto Itrec e le corrette modalità di smaltimento dei rifiuti radioattivi e di quelli convenzionali, previa effettuazione di specifiche analisi, finalizzate ad accertarne eventuale presenza di contaminazione. A termine di tali verifiche venivano accertate alcune criticità che inducevano i militari del Noe a sollecitare, previa verifica analitica, lo smaltimento dei rifiuti, suddivisi in nr. 4 lotti, da tempo (almeno dal 2014), ivi stoccati.

Tali operazioni di smaltimento si sviluppavano senza criticità per tutti i lotti ad eccezione del n. 4, relativamente al quale, nel mese di dicembre 2023 la stessa Sogin comunicava all’Isin che le analisi, propedeutiche allo smaltimento delle terre, avevano rilevato la presenza di uranio arricchito U234.

L’“alert” induceva l’Ispettorato per la sicurezza nazionale a sospendere il nullaosta al conferimento del lotto 4, riservandosi, unitamente ai Carabinieri del Noe, di effettuare ulteriori accertamenti atteso che quella tipologia di radionuclide, seppur in minime concentrazioni, non rientrava nei processi normalmente realizzati nell’impianto Itrec di Rotondella (Matera).

In data 21 e 22 febbraio 2024 personale dell’Isin venivano effettuati, con il coordinamento della Procura di Matera, accertamenti di riscontro sul materiale del lotto n. 4, i cui esiti confermavano la presenza di uranio arricchito U234–U235 non riconducibile ai radionuclidi uranio–torio in deposito presso il sito gestito da Sogin. I livelli di contaminazione rilevati, come certificato dall’Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin), non rappresenterebbero un pericolo immediato per i lavoratori, per l’ambiente e la popolazione. L’area in sequestro verrà posta in sicurezza secondo le indicazioni dell’Isin