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Stellantis Melfi: “Questo mese un solo giorno di lavoro”

25 settembre 2024 | 15:04
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Stellantis Melfi: “Questo mese un solo giorno di lavoro”

Lo sfogo di un operaio ormai “esasperato”. E intanto giovedì 26 settembre fabbrica chiusa “per mancanza di componenti”

“Non ho più parole. Domani era l’unico giorno della settimana che dovevo lavorare ed ecco l’annuncio”. A parlare è un operaio Stellantis ormai “scocciato ed esasperato” di come stanno andando le cose “giù” allo stabilimento di San Nicola di Melfi. La notizia è, che delle due giornate di lavoro previste in calendario questa settimana, quella di domani salta. Si lavora oggi ma non domani. Informo che per mancanza di componenti, l’attività produttiva sarà sospesa nell’intero stabilimento dalle ore 6 alle ore 22 di domani giovedì 26 settembre”. Questo l’annuncio, solito, che è appena arrivato sugli smartphone dei lavoratori. I quali dall’oggi al domani vengono informati che la giornata lavorativa è saltata.

“È da febbraio che va avanti questa situazione – si sfoga il lavoratore – faccio massimo 3 giornate di fabbrica al mese. E come me tanti altri. Non abbiamo neanche più la forza di ribellarci, siamo diventati passivi, apatici”. Ma il punto più basso l’ha raggiunto, lui, come anche altri colleghi, in questo mese. “Siamo arrivati al 25 settembre e sin qui ho lavorato solo un giorno”. Anche gli impegni, i mutui, gli affitti, gestire famiglia e figli inizia a diventare complicato. “Prendendo meno di 1300 euro al mese non ce la faccio a stare dietro a tutti gli impegni, sta diventando sempre più difficile, ogni mese di più. Se paghi spese e affitto ti ritrovi già dimezzato lo stipendio e non sai come barcamenarti tra tutte le altre problematiche mensili, compreso il mangiare”.

Mentre parla, il lavoratore, si sente dalla voce che davvero gli manca anche la forza di reagire. “Siamo stanchi anche di lamentarci, ribellarci – aggiunge – non si era mai raggiunto un punto così basso in 30 anni di lavoro alla Fiat di Melfi. E se la prende con chi non è riuscito a tutelare operai e stabilimento. Ne ha per tutti. “Dobbiamo ringraziare i nostri politici, i nostri sindacalisti e soprattutto la nostra Comunità europea, con queste storie del cavolo dell’elettrico”. Queste le parole con cui chiude il suo sfogo. Non ha più nulla da aggiungere. La tensione è molto alta, e sta salendo ancora. La si può tagliare a fette. E l’autunno caldo è appena cominciato.