Regione Basilicata. Nomina dirigente dell’Ufficio Comunicazione: alcune domande a Vito Bardi
La laurea triennale indicata nel curriculum del nuovo dirigente acquisita nel febbraio scorso, ossia cinque mesi prima della nomina, è valida? Non abbiamo dubbi, ma sarebbe utile una conferma ufficiale
Di casi curiosi ne abbiamo visti tanti. Dal passato remoto ad oggi. L’ultima curiosità riguarda la nomina a dirigente dell’Ufficio stampa e comunicazione del presidente della Giunta Regionale. Si tratta di un incarico fiduciario, intuitu personae. Quindi Bardi può scegliere liberamente la persona di sua diretta collaborazione senza dare conto a nessuno. Ci sta. È tenuto però a dare conto alle regole. E la norma è chiara: la “laurea costituisce requisito essenziale per l’accesso alle qualifiche dirigenziali nel rapporto di lavoro, anche a tempo determinato, alle dipendenze delle Amministrazioni pubbliche”. E questa regola, almeno formalmente, il presidente pare l’abbia rispettata. Semplicemente perché nel curriculum del dirigente è dichiarato il possesso di una laurea triennale in Scienze della Comunicazione. Sia chiaro, per l’assunzione di un giornalista non ci sarebbe bisogno della laurea.
Qui, però, parliamo di una figura apicale inquadrata nella qualifica dirigenziale di un Ufficio regionale. E quindi non si tratta di un giornalista ma di un dirigente d’ufficio. Ora, la prima domanda è? La laurea triennale, indicata nel curriculum del nuovo dirigente, acquisita nel febbraio scorso, ossia cinque mesi prima della nomina, è valida? Non abbiamo dubbi, ma sarebbe utile una conferma ufficiale. Si tratta di un titolo acquisito alla Università telematica Unisu Campus di Baar in Svizzera: titolo di Livello 5 QEQ. Così è scritto nel curriculum.
Facciamo fatica a rintracciare una sede universitaria nel Comune di Baar in Svizzera, (Cantone di Zugo) tuttavia, troviamo traccia della Unisu Campus su un profilo Facebook e su un Sito internet scarsi di informazioni. Ad ogni modo cerchiamo di capire che cosa sia il Livello 5 QEQ. Si tratterebbe del Quadro nazionale delle qualifiche per i titoli della formazione professionale della Confederazione Svizzera. Infatti, nell’elenco dei titoli della formazione professionale classificati nel Quadro nazionale svizzero delle qualifiche per i titoli della formazione professionale troviamo, al livello 5 QEQ, “comunicazione e multimedia” che dovrebbe corrispondere alla famosa laurea triennale in scienze della comunicazione. Sembrerebbe però che non si tratti di laurea ma di diploma inquadrato nella formazione professionale. Anche perché parrebbe che le lauree triennali sarebbero titoli di studio di livello superiore EQF/6 (Quadro Europeo delle Qualificazioni). La seconda domanda è dunque: il presidente Bardi è certo che quella indicata nel curriculum sia una laurea a tutti gli effetti e non un semplice diploma professionale? Anche in questo caso non abbiamo dubbi che si tratti di una laurea, ma sarebbe utile una conferma ufficiale.
Ammesso che si tratti di laurea l’altra domanda è: esiste una dichiarazione di equipollenza o una “dichiarazione di valore in loco” rilasciata dalle competenti autorità italiane? Magari non è necessario, ma non sarebbe male se Bardi ci informasse anche su questa circostanza. Dobbiamo ribadire che di quella università, nonostante sia telematica, si fa fatica a trovare informazioni più approfondite. Ed è proprio cercando quelle informazioni che ci siamo imbattuti in un articolo-inchiesta di tvsvizzera.it che titola “In Svizzera impazzano le pseudo-università telematiche”. Un articolo che vi invitiamo a leggere (clicca qui). Nell’articolo, tra l’altro, scopriamo anche perché non riusciamo a trovare Unisu Campus a Baar, grazie agli autori che scrivono: “…C’è anche chi, in barba alla legge, continua a definirsi senza mezzi termini un’università, mantenendo il prefisso “uni” nel nome, come la Unitelematica Leonardo Da Vinci o la Unisu-Campus. A Zugo, però, in realtà non si trovano né aule, né uffici, ma solo delle bucalettere.”
Siamo certi che sia il dirigente nominato, Massimo Brancati, che riteniamo serio e competente professionista, sia Bardi abbiano a cuore il principio di trasparenza. Ed è per questo che non abbiamo dubbi sul fatto che il presidente della Regione risponderà alle nostre domande.