Dopo la monarchia anche Facebook cancella il paese di Passannante

11 settembre 2024 | 13:44
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Dopo la monarchia anche Facebook cancella il paese di Passannante
Savoia di Lucania (già Salvia)

L’assurdo oscuramento delle pagine e dei profili che recano la parola “salvia”

Facebook Meta ha deciso di oscurare la parola “salvia” poiché fra le oltre mille esistenti, c’è una varietà di questa pianta che sembra venga utilizzata come sostanza stupefacente. E così da circa un mese pagine e profili social riportanti quel nome vengono oscurate. Salvia, in Basilicata, e sicuramente non solo qui, è un cognome, molto diffuso per esempio a Savoia di Lucania, paese della provincia di Potenza. Ma non solo, Salvia è il nome originario proprio di Savoia di Lucania che fu costretto a cambiare il toponimo perché reo di aver dato i natali a Giovanni Passannante, il cuoco anarchico che, nel 1878, fu protagonista di un fallito attentato alla vita di re Umberto I di Savoia.

Giovanni Passannante, che a Salvia era nato, nel novembre 1878 , durante una visita a Napoli del re, armato di un piccolo coltello che probabilmente mai avrebbe potuto uccidere, si avventò sulla carrozza su cui viaggiava il monarca con la moglie e con il presidente del Consiglio Benedetto Cairoli, ferendo lievemente quest’ultimo. Passannante fu processato e condannato a morte. Successivamente la pena capitale fu commutata in ergastolo e fino alla sua morte, avvenuta nel 1910, visse in condizioni disumane gran parte della sua prigionia. Per lavare “l’onta” i Savoia, per “chiedere clemenza” imposero al sindaco di Salvia di cambiare il nome al paese. Con regio decreto del luglio 1879 Salvia fu cancellato per sempre e nacque così Savoia di Lucania, anche se i suoi cittadini hanno continuato a chiamarsi salviani.

E veniamo a quello che sta accadendo da un mese a questa parte. A segnalarlo è la ProLoco di Savoia di Lucania che si chiama ProLoco SalViamo. Il vice presidente, Giovanni Ricciardi, ci spiega che oltre alla pagina social della ProLoco è stata oscurata quella di un ristorante che porta nel suo nome la “parola incriminata” e questo ha creato anche dei danni, considerato che è accaduto poco prima di Ferragosto e che in molti non sono riusciti a raggiungere la pagina per chiedere informazioni e per prenotare. Così come non è possibile accedere alla pagina del gruppo folk I Salviani e di altri gruppi. Ma c’è di più, da qualche giorno vengono oscurati anche i profili di coloro che fanno Salvia di cognome, in paese- e non solo -sono tanti, e le parole salviano, salviani e salviana”. Inutile dire che le segnalazioni inviate a Meta ad oggi non hanno ottenuto nessun riscontro. Così come resta senza risposta la pec che il sindaco, Rocco Mastroberti, ha inviato all’azienda statunitense.

“Salvia, -sottolinea il primo cittadino-il nome storico del nostro paese, non trova più la sua collocazione social perché parola che richiama una tipologia di sostanza stupefacente. Da salviani, desideriamo che Meta si accorga del misunderstanding e risolva una problematica tanto semplice quanto bizzarra. La semplice ricerca di un cittadino il cui cognome è Salvia, porta con sè una serie di step da risolvere quasi fosse un rompicapo. Le attività commerciali vanno incontro al buio e al nulla virtuale, colpevoli di portare questo nome con il conseguente calo dovuto all’impossibilita di visualizzarle sulle piattaforme social. Vorremmo pertanto-conclude Mastroberti- che Salvia, con tutte le sue declinazioni, non fosse più associata al declino e che le nostre amate origini sia rispettate”.