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“Da qui non ce ne andiamo”, l’appello di Mauro e Teresa per salvare la loro casa

17 settembre 2024 | 13:42
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“Da qui non ce ne andiamo”, l’appello di Mauro e Teresa per salvare la loro casa
Teresa vicino alla fossa scavata dal marito

“Non me ne vado dalla mia proprietà, ci resterò anche da morto”. E si scava la fossa davanti la casa pignorata. Da anni i due coniugi cercano di resistere alla procedura esecutiva che li ha costretti a vivere all’addiaccio

“Non me ne vado dalla mia proprietà. Ci resterò anche da morto”. È deciso ad andare fino in fondo Mauro Antonelli. Di lui e di sua moglie Teresa Cataldo, residenti a Terlizzi, ci siamo occupati più volte. La coppia, 76 anni lui, 74 anni lei vive da circa tre anni all’addiaccio. La palazzina in cui hanno abitato fino al novembre del 2021, costituita da quattro appartamenti, è stata pignorata e Mauro e Teresa sono entrati, loro malgrado, nel girone infernale degli esecutati. Finiti in mezzo alla strada per un debito di 4mila e 500 eurodel solo marito, che era in regime di separazione di beni dalla moglie proprietaria della metà dell’immobile. Ma la proprietà è stata pignorata per intero e non per quote e dunque è stata pignorata anche la parte di Teresa che -racconta- non ha mai ricevuto notizia dell’esistenza di un pignoramento sulla sua quota.

Mauro Antonelli, sin da subito, (per almeno tre volte) si è difeso chiedendo la riduzione del pignoramento così come previsto dal codice di procedura civile, stante la sproporzione tra il debito (4 mila euro poi divenuti circa 40 mila euro) e il valore dell’immobile ( tra 1,5 e 2 milioni di euro), ma le sue istanze sono state rigettate. Teresa ha tentato in tutti i modi di far comprendere agli addetti ai lavori che la sua parte non c’entrava nulla con la procedura esecutiva. Tentativi vani.La donna ha perso il suo pezzo di proprietà, così come suo marito.

Mauro e Teresa per moltissimo tempo hanno dormito sotto il cielo, poi in una roulotte e oggi possono contare, almeno per la notte, sul tetto di fortuna di una casetta di legno montata in giardino. Mentre tutto il resto della loro quotidianità si svolge sotto una tenda. Ed è proprio in quella porzione di terra che sono riusciti a salvare che Mauro, ormai stanco ed esasperato, si è scavato la fossa “perché, assicura, da qui non me ne vado neanche morto”. L’uomo, malato di tumore e alla prese con le cure del caso, già in passato ha manifestato tutto il suo scoramento e l’intenzione di farla finita.

In questi anni tutti i tentativi tecnico legali per salvare la casa sono stati esperiti senza alcun esito. L’ultimo tentativo è quello di chiedere la conversione del pignoramento al giudice dell’esecuzione. Una possibilità che la legge riconosce per poter fermare la procedura esecutiva e non vendere il bene, a fronte del pagamento di una somma da parte degli esecutati che dovrà essere il giudice a stabilire, anche in base alla situazione reddituale di Mauro e Teresa. Possibilità che richiede ovviamente una disponibilità finanziaria che al momento i due coniugi non hanno. Ed è per questo che è stata lanciata una raccolta fondi per affrontare costi che hanno già impoverito i due anziani, con il pagamento di condanne alle spese per le varie procedure intentate per salvare la proprietà. Oggi-dicono Mauro e Teresa, in un video appello fatto con il loro legale-, abbiamo bisogno di tutti e speriamo nel buon cuore di chi vorrà darci un contributo”. Qui l’appello di Mauro e Teresa

Mauro e Teresa

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