Centro Olio Viggiano: alla Revisud ennesimo ritardo nel pagamento degli stipendi

Ancora una volta, ci troviamo costretti a denunciare pubblicamente il grave ritardo nel pagamento degli stipendi ai lavoratori della Revisud, azienda operante all’interno del Centro Eni di Viggiano le cui attività vengono dislocate anche nei cantieri di Roseto e Candela. Così la Uilm in una nota. “Nonostante gli accordi sottoscritti presso Confindustria Basilicata e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro,-si legge nel comunicato sindacale- la situazione continua a ripetersi, generando un clima di incertezza e frustrazione tra i dipendenti. È inaccettabile che in un contesto industriale come quello di Viggiano, dove si estraggono risorse di fondamentale importanza per l’economia, come il petrolio – il cosiddetto “oro nero” – ci si trovi di fronte a una realtà in cui alcune aziende, come la Revisud, faticano a garantire il regolare pagamento delle spettanze ai propri lavoratori.

La Revisud-evidenzia la Uilm- non è purtroppo un caso isolato: altre aziende operanti nel Centro Eni lamentano difficoltà simili, imputabili, secondo le stesse, a ritardi nei pagamenti delle fatture da parte di Eni. Tuttavia, per noi lavoratori, il sistema dei pagamenti tra aziende e committenti non può essere un nostro problema: ciò che conta è che gli stipendi vengano erogati nei tempi dovuti. Ogni lavoratore ha delle responsabilità verso la propria famiglia e deve poter far fronte a spese quotidiane, mutui e altre necessità, vivendo una vita dignitosa e serena.

Dopo aver compreso l’azienda in passato oggi chiediamo a Revisud e a Eni di assumersi la responsabilità di garantire la continuità economica e finanziaria necessaria a mantenere operativi i cantieri che contano complessivamente undici dipendenti. Non possiamo accettare che si affidino appalti a aziende incapaci di onorare i propri impegni verso i lavoratori.

Se entro i prossimi giorni -conclude il sindacato-non verranno regolarmente erogati gli stipendi, saremo costretti a intraprendere tutte le azioni necessarie, incluso lo sciopero, per tutelare i diritti. I lavoratori, tutti, sono stanchi di vivere con l’ansia del ritardo mese dopo mese: chiediamo certezze e rispetto per il loro lavoro e le loro famiglie.