Basilicata. La crisi idrica e il miracolo delle acque
L’eccesso di cloro nelle condotte dell’acqua a Brienza e la confusa narrazione ufficiale sulle sospensioni idriche e sull’emergenza. Ci fate capire che sta succedendo e che state facendo?
Buonasera a tutti, abbiamo dal pomeriggio di oggi ricevuto diverse segnalazioni, rispetto ad una eccessiva presenza di cloro nell’acqua delle nostre condotte. E’ stato segnalato all’acquedotto lucano, il quale sta intervenendo per risolvere la problematica e hanno assicurato che nella mattinata di domani il livello del cloro rientrerà nella norma, l’alternativa sarebbe stata sospendere l’erogazione idrica. Quindi è consigliabile utilizzarla solo ad uso domestico e per igiene personale. Questo è quanto ha scritto il sindaco di Brienza, Raffaele Collazzo, in un post sulla pagina Facebook del Comune ieri sera.
Perché tutto quel cloro nell’acqua?
Partiamo da qui per fare qualche domanda ai dirigenti di Acquedotto Lucano. Se il cloro nell’acqua è eccessivo qualcuno lo ha messo nei serbatoi. E chi lo ha messo? Acquedotto Lucano. E perché? Perché il cloro è un disinfettante che agisce sui batteri presenti nell’acqua e sulle superfici, ma a meno che non venga usato in dose elevata non risolve il problema della pulizia dei serbatoi. Il cloro uccide gli agenti patogeni come batteri e virus. E chi ha la responsabilità di rendere batteriologicamente pura l’acqua potabile ha un gran da fare per eliminare i batteri, specie se gestisce impianti che servono i rubinetti di migliaia di persone. I sottoprodotti della disinfezione sono sostanze chimiche, organiche o inorganiche, che si possono formare durante la reazione di un disinfettante, quale il cloro, con materiale organico naturalmente presente nell’acqua. Il sindaco avrebbe avuto rassicurazioni da AL che nella mattinata di oggi “il livello del cloro rientrerà nella norma”. E aggiunge che, sempre secondo AL, l’alternativa sarebbe stata sospendere l’erogazione idrica. Intanto però aggiunge un altro elemento: è consigliabile non utilizzarla per uso alimentare
Non quadra la faccenda. Perché AL non ha informato il Comune o i cittadini circa la presenza oltre i limiti del cloro nell’acqua? Da un lato si dice che sarebbe stato necessario interrompere l’erogazione dall’altro si dice che sarebbe meglio non usarla per usi alimentari. Dunque, nel frattempo i cittadini di Brienza hanno utilizzato per usi alimentare l’acqua con eccesso di cloro e solo il giorno dopo si scopre che sarebbe meglio non utilizzarla. Chi ci capisce è un genio.
Un sottoprodotto di disinfezione da cloro è il trialometano, e la quantità di trialometano derivato dipende, tra l’altro, dalle dosi di cloro utilizzate e quindi dalla quantità di materia organica presente nei serbatoi. Più sono sporchi i serbatoi più cloro occorre per la disinfezione. Ne deriva che per evitare dosi eccessive di cloro è necessaria una pulizia costante dei contenitori di accumulo e degli impianti di potabilizzazione. Sarebbe interessante conoscere la quantità di cloro a cui AL fa ricorso per disinfettare l’acqua dai batteri. E sarebbe anche interessante sapere quando e come AL effettua la pulizia degli impianti in Basilicata. Per essere più chiari: da quando AL non pulisce i serbatoi degli impianti che gestisce? In questo caso ci riferiamo al serbatoio che serve il paese di Brienza. Non vorremmo che ritornasse il fantasma dei trialometani che nel 2018 apparve prepotentemente nelle acque del Metapontino e Policoro. All’epoca Asm, Arpab e AL diffusero comunicati contraddittori sulla presenza di batteri fecali, trialometano ed eccesso di cloro.
La strategia del razionamento
E veniamo alla crisi idrica e all’imminente razionamento dell’acqua, si comincia oggi 12 settembre da Potenza e alcuni comuni della provincia serviti dallo schema Basento-Camastra. Se ci fosse stato concesso di porgere le nostre domande all’amministratore unico di Acquedotto Lucano gli avremmo certamente chiesto di spiegarci meglio la logica del razionamento. Il servizio idrico sarà sospeso da oggi in alcune zone di Potenza e in altri comuni, dalle 18:30 alle 6:30. Nel capoluogo la Protezione civile, distribuirà, dalle ore 19 alle ore 24, sacchetti di acqua nella sede di via Nazario Sauro. Non sappiamo se negli altri comuni accadrà la stessa cosa. Dunque stasera non potremo farci la doccia, né lavare i piatti, usare la lavatrice o la lavastoviglie. Bisogna rimandare a domani, quando l’acqua ritornerà a scorrere dai nostri rubinetti. E pazienza se ci toccherà fare una lavatrice in più, o lavare tre volte i piatti in un giorno. Insomma, nelle ore successive al ripristino aumenterà il consumo. Le famiglie sapendo dell’interruzione faranno piccole scorte per rimediare alla mancanza d’acqua nella fascia oraria stabilita. Altro consumo. La Protezione Civile affitterà autobotti per l’emergenza e distribuirà acqua nei secchetti. Altro consumo. L’emergenza riguarda chi? Le autobotti sono destinate a chi? Agli ospedali? Ai ristoranti, ai bar? Nessuno ha spiegato nulla, tranne che ci sarà un costo di circa 1,5 milioni gestito dalla Protezione Civile per un’emergenza di cui non si capiscono bene i contorni.
I cittadini vogliono sapere che sta succedendo
Tra l’altro Acquedotto Lucano ha assicurato che, al contrario di quanto accaduto a giugno scorso, quando l’acqua è mancata spesso senza avviso, questa volta, “a serbatoi pieni”, “il ripristino sarà più veloce”. A giugno, invece, i serbatoi erano vuoti per i famosi guasti alle pompe di sollevamento? Oggi le pompe sono state riparate, o forse ne sono state acquistate di nuove? Forse sono state installate e forse solo collaudate? Eppure, quando c’era l’acqua, seppure poca, a giugno le interruzioni erano continue e improvvise. Dopo che siamo andati a secco, da luglio ad oggi, “siamo in grado di ripristinare velocemente l’erogazione regolare.” Però a mezzo stampa si fa sapere che “domattina, 13 settembre, è prevista una riunione degli uffici regionali con la Commissione Grandi Rischi per valutare la richiesta dello stato di emergenza inviata al Governo. E si fa anche sapere che sono stati previsti due milioni di euro per il piano dei fabbisogni nello stato di emergenza per aiuti immediati a sostegno della popolazione. Toni e parole da imminente catastrofe. “Altri dieci milioni serviranno per interventi strutturali su dighe e condutture.” Ancora soldi? Forse è giunto il momento che la comunicazione istituzionale di Acquedotto Lucano e la narrazione fornita dalla Regione Basilicata siano meno confuse. Ci fate capire che sta succedendo e che state facendo?
©Riproduzione riservata