Basilicata: che fine hanno fatto gli oltre 15 milioni di euro per accogliere i braccianti stagionali?
Con una pec inviata al ministro dell’Interno, al presidente della Regione Basilicata e ai Prefetti di Potenza e Matera le associazioni Migranti Tutti e Migranti Basilicata chiedono chiarezza sui fondi destinati alla realizzazione dei centri di accoglienza
Con una pec inviata al ministro dell’Interno Piantedosi, al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e ai Prefetti di Potenza e Matera le associazioni Migranti Tutti e Migranti Basilicata chiedono chiarezza sui fondi destinati alla realizzazione dei centri di accoglienza di Boreano Venosa, Gaudiano di Lavello e al completamento della Città della Pace di Scanzano sottolineando che nel mentre si spendono fondi per gestire l’emergenza i braccianti stagionali che ogni anno giungono in Basilicata sono costretti a vivere in condizioni disumane.
L’Autorità nazionale di gestione dei fondi Pon legalità e per la lotta al caporalato-spiegano le due associazioni-ha stanziato fondi per la realizzazione del nuovo Centro di accoglienza di Venosa (località Boreano) che prevede il riutilizzo degli immobili realizzati negli anni 50 dall’Ente Riforma, del Centro relativo al sito di Gaudiano di Lavello con uno stanziamento di 2.750.000,00 euro per Venosa con Asse 7 Azione 7.1.2 (data inizio progetto 09.06.2021 durata 24 mesi) e 4.200.000,00 euro per il Centro di accoglienza Borgo Gaudiano di Lavello Asse 7 Azione 7.1.2 data inizio progetto 24.11.2021 durata 24 mesi. Sono stati previsti anche fondi per il completamento del Centro della Pace di Scanzano Jonico con 2.500.000 euro (PON legalità FERS FES 2014-2020- Asse 7). I centri godono di circa 11 milioni di euro a cui si aggiungono inoltre 2,5 milioni di euro per la ristrutturazione dell’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio dove pare che l’Amministrazione comunale abbia bloccato tutto. A questi fondi si aggiungono altri 4 milioni di euro che la Commissione Europea ha finanziato i progetti SU.PRE.ME. riguardanti il contrasto allo sfruttamento in agricoltura.
È da molti anni -si legge ancora nella comunicazione delle sue associazioni lucane-che per quanto riguarda i braccianti impegnati nelle raccolte stagionali la Regione Basilicata si affanna, con la storia dell’emergenza, a reperire risorse e strutture ( tra l’altro sempre l’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio) per una accoglienza non degna di tale nome. Nell’anno corrente si è affacciata la vicenda della inagibilità dell’ex tabacchificio e pertanto non si è ancora individuata la sede per l’accoglienza per la raccolta del pomodoro che si avvierà fra qualche giorno.
Le Associazioni scriventi è da alcuni anni che intervengono su questo tema ed hanno più volte chiesto a che punto sono i lavori per nuovi Centri e per il completamento di quello di Scanzano che potrebbero accogliere circa 700 lavoratori in condizioni dignitose. Ad oggi risulta agli scriventi che non si è posta ancora la prima pietra e che si spendono centinaia di migliaia di euro per un’accoglienza carente basata su condizioni di fortuna tanto è che i circa 800 lavoratori che arrivano per la raccolta stagionale sono costretti a vivere in casolari diroccati ed abbandonati privi di luce e di acqua.
Le due associazioni invitano dunque le istituzioni interpellate “a fornire una risposta e adoperarsi affinché vengano spese le risorse già stanziate che ammontano a circa 15,5 milioni di euro che possono dare risposta per affrontare definitivamente il problema dell’accoglienza dignitosa di questi lavoratori e dare risposta all’occupazione nel campo dell’edilizia”.