Stellantis: Tavares “ingrassa” e operai sempre più “in dieta permanente”

20 agosto 2024 | 14:26
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Stellantis: Tavares “ingrassa” e operai sempre più “in dieta permanente”
Tavares e Elkann

Sono oltre 36,5 i milioni percepiti dal manager lusitano per l’anno 2023. La battuta dell’operaio di Melfi: “Qua c’è chi mangia a 8 mani e chi è destinato alla fame”

Ad agitare le acque, in casa Stellantis, sono le notizie che giungono da Oltreoceano. In particolare, nei giorni scorsi, come riportato da Reuter, alcuni azionisti hanno accusato la multinazionale dell’Automotive di aver gonfiato “i titoli” per tutto il 2024 formulando valutazioni “straordinariamente positive su scorte, potere di determinazione dei prezzi, nuovi prodotti”. Secca la smentita di Stellantis che ha subito bollato la vicenda come una “causa priva di fondamento”.

Al di là del possibile contenzioso, però, è tutto il contesto internazionale a non giocare proprio a favore della casa automobilistica. Basti pensare agli esuberi. Saranno 2500 negli Usa entro il 2024, e 3500 in Italia, quelli già annunciati. Ma veniamo all’Italia. Ci sono operai con salari sempre più risicati a causa della Cassa Integrazione, da Mirafiori a Melfi, passando per Cassino. Ma c’è un paradosso, su cui si sofferma Il Giornale, oggi, e che conferma un profondo solco tra chi si arricchisce, cioè il ceo aziendale, e chi perde, le maestranze, con una cura dimagrante, imposta, che ha ridotto già di15mila unità, i lavoratori, nel Belpaese, ricorrendo sempre più spesso alla ricetta dell’incentivo per l’esodo (licenziamento).

Passando in rassegna i guadagni del management Stellantis, nel 2023, così scrive il quotidiano milanese, riferendosi all’ad Tavares: “i 36 milioni percepiti nel 2023 sono un record assoluto per l’Automotive”. E ancora: “Il presidente Elkann (nel 2023, n.d.r.) ha complessivamente intascato 4,8 milioni di euro. Sicché l’erede di Agnelli insieme al suo Ceo hanno portato a casa circa 41,2 milioni di euro dei 43 assegnati all’intero ceo della casa franco-italiana”. Meno fortunati, si fa per dire, gli altri colleghi consiglieri. Scrive sempre il Giornale: “Il vicechiarman Robert Peugeot, ad esempio, ha ricevuto 21mila euro, mentre Andrea Agnelli appena 62mila”. In questa girandola di numeri, stipendi e compensi altisonanti, l’occhio non può che soffermarsi sull’ultimo anello della catena, gli operai.

Veniamo a Melfi, ad esempio, che dovrebbe essere il cuore della produzione elettrica entro il 2026 con cinque nuovi modelli. Oltre alla Cassa integrazione e alla riduzione del 20% dello stipendio fino a giugno 2025, non ci sono altre certezze. Tranne che per chi firma l’incentivo, si licenzia e toglie il disturbo. Gli operai in attività, ad esempio, ancora non sanno quando rientreranno in fabbrica dopo la pausa estiva. Il giorno prestabilito doveva essere il 2 settembre, ma non è affatto sicuro che le cose andranno così, a causa della scarsa richiesta del mercato dei modelli Renegade e Compass ancora presenti. Fuori da quest’anno la 500 x. E così, tra chi ingrassa con oltre 36milioni di compensi l’anno, e qualche consigliere del ceo magari preoccupato di aver percepito “solo” 62mila euro nell’ultimo anno, viene in mente una battuta, fatta qualche tempo fa proprio da un operaio di S. Nicola di Melfi, e che recita così: “Qua c’è chi mangia a 8 mani e chi resta in dieta permanente”. Più chiaro di così…