Rmi e Tis, “la tenda non sarà rimossa fino a quando non vedremo fatti concreti”
Cub: lavoratori continueranno a tenere alta la guardia
Di seguito il comunicato stampa della Confederazione Unitaria di Base Basilicata sulla riunione svoltasi alla Regione Basilicata per la vertenza dei lavoratori Rmi e Tis
“Si è tenuta in data odierna la riunione con l’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo circa la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori Tis e Rmi che dura da mesi. Alla riunione erano presenti i rappresentanti sindacali di Cgil-Cisl-Uil della Cub, Usb, del sindacato autonomo Sifus e alcuni funzionari regionali.
L’assessore Cupparo è intervenuto dichiarando che da parte sua c’è tutta la volontà a risolvere la questione, per prima cosa però devono essere reperiti i fondi che servono affinché i lavoratori facciano dei passi avanti rispetto alla situazione attuale. Ha ribadito che sostiene tutto quello detto in precedenza dal Presidente Bardi e fatto dall’ex Assessore Michele Casino. L’impegno è quello di fare il più in fretta possibile. Ha proposto che a partire dalla prossima settimana ogni giovedì si possa fare un incontro con le parti sociali fino a quando la questione non sarà risolta. L’assessore ha chiesto sulla base dei suoi impegni annunciati, un passo avanti e che la tenda venga rimossa.
Poiché dopo quattro incontri con l’ex Assessore Casino, innumerevoli iniziative sindacali, nonché le varie prese di posizione formali e non solo della Chiesa a favore dei lavoratori (anch’essa ha solo ricevuto risposte che possono sicuramente essere considerate solo tanto “incenso” e niente sostanza e fatti concreti), gli stessi lavoratori continueranno a tenere alta la guardia e la tenda non sarà rimossa. Con oggi siamo a 548 giorni da quando è stata messa in piedi la tenda e non sarà rimossa fino a quando non si vedranno atti e fatti concreti.
Il potere politico fino alla conclusione della vertenza potrebbe sicuramente fare un passo avanti, aumentare la somma che attualmente percepiscono i lavoratori Tis ed Rmi di almeno 150 euro al mese, come è stato già richiesto formalmente. Questo già sarebbe un passo avanti rispetto alla situazione attuale che vivono i lavoratori”.