Potenza, il soggiorno per gli anziani che discrimina i più fragili, ignorate le leggi

9 agosto 2024 | 15:20
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Potenza, il soggiorno per gli anziani che discrimina i più fragili, ignorate le leggi
Uno stralcio dell'Avviso

“Come avete potuto inserire nei criteri di partecipazione quei requisiti lesivi della dignità delle persone?”

Il Comune di Potenza ha diffuso un avviso pubblico dal titolo “Bella estate per la terza età 2024 soggiorno estivo”. Bene, il soggiorno è per 50 persone dall’8 al 15 settembre a Metaponto. Grazie alla Onlus Vorreiprendereiltreno, scopriamo che per presentare la domanda gli ultra65enni “non devono essere affetti da disabilità psichica, devono essere autonomi e non devono avere limitazioni di deambulazione”

Evidentemente, fa notare Vorreiprendereiltreno, al Comune di Potenza non sanno che con la Legge 3 marzo 2009 n. 18 il Parlamento italiano ha autorizzato la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.  Articolo 30 – Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport:

1) Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire che le persone con disabilità:

5 (e) Garantire che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell’organizzazione di attività ricreative, turistiche, di tempo libero e sportive.

E probabilmente nemmeno sanno che l’art. 2 comma 2 della Legge 67 del 2006 prevede che: “Il principio di parità di trattamento comporta che non può essere praticata alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità.”

Quindi, si chiede la Onlus, “come avete potuto inserire nei criteri di partecipazione al soggiorno estivo per anziani, l’estrema genericità della dizione “disabilità psichica” e quella “non avere limitazioni di deambulazione” con un ampio potere discrezionale in sede di valutazione e conseguente esclusione dalla partecipazione? Ci chiediamo – aggiungono – come sia possibile che ci siano ancora amministrazioni (che si presuppone dovrebbero essere informate e competenti in materia) che si permettano di attuare simili discriminazioni. Uno stralcio dell’Avviso

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