Basilicata, politiche verso i lucani all’estero: “siamo al declino”

26 agosto 2024 | 11:34
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Basilicata, politiche verso i lucani all’estero: “siamo al declino”

“Le ultime decisioni relative alla vicenda del progetto “Basilicate”, finanziato con 200.000 di fondi UE di Coesione concessa senza gara alla Associazione del Piemonte, poi gestita da associazioni private in pieno “conflitto di interesse”, rappresenta uno dei momenti più indecenti di un modo di concepire le politiche”

Il declino delle attività regionali verso l’emigrazione lucana all’estero è aumentato con progressione geometrica, come per l’immigrazione, gli ultimi anni segnano anche picchi negativi per l’amministrazione superficiale e non ottimale della gestione di fondi e risorse. Le attività della Commissione Regionale dei lucani nel mondo, in particolare con la gestione Cicala, hanno registrato ricadute negative sulla rete associativa e nei rapporti con le Comunità lucane.

Sostanzialmente è rimasto solo l’appuntamento annuale della riunione in Basilicata, che costa oltre 120.000 euro ed è diventato una passerella di due giorni in particolare per “notabili” non per i delegati mentre la gestione economica di quello che resta e nelle mani dell’Ufficio Sistemi culturali della Giunta.

Solo interventi ripetitivi, senza una linea guida e innovazioni, per affrontare il calo del numero delle associazioni scesi del 20%, molti esistenti solo sulla carta, anche per l’effetto della cancellazione del contributo annuale di 500 euro per le spese di funzionamento.

Nel 2023 il piano annuale, pari a circa 270 mila euro (anche per il di residui e progetti non attuati degli anni precedenti) risulta un elenco di molti titoli sostanzialmente privi dei contenuti per evitare la dissolvenza, l’invecchiamento della rete associativa e di programmi per includere le nuove generazioni ormai lontane dall’interesse di partecipare alla vita delle comunità e premiare le risorse umane che credono nell’associazionismo.

D’altra parte i processi demografici in atto nel mondo hanno ridotto nell’ultimo decennio da 1.2 milioni di discendenti, o di quanti si richiamano alla Basilicata, a circa 800.000. Anche tra gli iscritti all’Aire si notano stanchezze che segnalano pure la scarsa partecipazione al voto per il Parlamento Italiano.

Le ultime decisioni relative alla vicenda del progetto “Basilicate”, finanziato con 200.000 di fondi UE di Coesione concessa senza gara alla Associazione del Piemonte, poi gestita da associazioni private in pieno “conflitto di interesse”, rappresenta uno dei momenti più indecenti di un modo di concepire le politiche verso l’emigrazione.  Lo segnalano i media da tempo e le associazioni sparse all’estero, tagliate fuori dal cerchio magico che garantisce a pochi finanziamenti e attenzioni.

Il progetto, tra l’altro, è ‘stato “tarato” su tre nazioni, Usa, Argentina e Uruguay, con la incredibile esclusione di altri 14 Paesi. Mostre fotografiche e “gare di cucina”; in Argentina, dove la maggioranza dei migranti lucani è in grande difficoltà economica, per “salvaguardare il patrimonio immateriale dell’emigrazione”.

I decisori regionali che hanno deliberato in solitudine il Fondo di Coesione UE, ché può essere utilizzato solo in Europa, hanno ignorato l’imponente patrimonio audio visivo, mostre fotografiche del Gruppo di fotografi coordinati dal Maestro Cresci, i quadri, i costumi, il link dei 25.000 passaporti dei migranti lucani scannerizzati con il programma A.D.E.L.M.O, costato oltre 350.OOO, e mai messo in rete, come la banca dati dei migranti lucani acquistata in argentina , conservati nei depositi regionali. Nulla da fare, meglio gli interessi personali e progetti senza spessore.

E’ prevalso l’interesse privato e la logica del denaro anche in tema di emigranti. Ovviamente tocca agli organi di controllo verificare quanto è accaduto e prima di tutto al nuovo Presidente del Consiglio Regionale aprire una verifica a partire dal comportamento della Federazione del Piemonte e del Centro Calice senza attendere le eventuali decisioni delle magistrature.

Per fermare il declino occorre urgentemente modificare le normative in vigore per le politiche verso l’emigrazione lucana, prima di ricostituire la Commissione, superando doppioni, spostando la gestione dei delle risorse e dei programmi al Consiglio Regionale e applicando la norma di dieci anni per le cariche, recuperando la partecipazione delle parti sociali escluse con una decisione cervellotica negli anni scorsi, oltre a profonde innovazioni, come hanno fatto altre Regioni.

La priorità è la formazione in Basilicata dei discendenti lucani, anche per un eventuale rientro, nel sistema scolastico a partire dalla Unibas e dalla conoscenza dell’italiano anche con corsi on line. La ristrutturazione degli Sportelli Basilicata all’estero, ora sostanzialmente non operativi. Il rilancio del Forum dei giovani caduto nell’oblio nell’abito della assemblea annuale sono momenti importanti.

Si tratta anche di affrontare la questione dell’impoverimento degli anziani lucani, specialmente in America Latina. Ad oggi la Federazione Argentina non ha ancora distribuito ai lucani poveri i contributi annuali finanziati nel 2023 mentre in quel Paese incalza la fame anche nella comunità lucana.

Urgente diventa l’adozione dell’avviso di gara, tramite Suarb, per la gestione del Museo dell’Emigrazione Nino Calice, per assicurare una professionale e accurata fruizione del sito non di pochi giorni alla settimana come ora, le visite guidate, le prenotazioni e quanto necessario al recupero dei visitatori persi negli ultimi quattro anni.

Nell’ambito dell’utilizzo del Castello con tutte le aree e le istallazioni, a partire dal recupero del “Mondo di Federico”, occorre la direzione del Polo Museale di Melfi. Di particolare interesse è la definizione del provvedimento, pronto da anni dell’Ufficio Regionale del patrimonio, per l’accatastamento delle sedi estere acquistate nello scorso secolo e dopo. Parliamo di quelle di Buenos Aires, Rio, Montevideo, Asunción, Lima, Rosario, per evitare che siamo svendute a privati come è accaduto a Mar de Plata, diventata un Bar -balera-senza nessun intervento della F.a.b.a. e degli Uffici regionali. Si tratta di un patrimonio importante, di grande valore, che occorre tutelare. ∗Pietro Simonetti – Ceres