Stellantis, Melfi: “Caldo infernale, meno male che è finita”

25 luglio 2024 | 16:16
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Stellantis, Melfi: “Caldo infernale, meno male che è finita”

L’attacco di un operaio della Qualità: “I sindacati, invece di pretendere l’aria condizionata, pensano a scrivere comunicati”

E’ praticamente l’ultimo giorno di lavoro, alla Stellantis di Melfi. Lo stop della prossima settimana è propedeutico alla pausa estiva. Se ne riparlerà il 25 agosto, di tornare in fabbrica. Raccogliamo, nel frattempo, lo sfogo di un operaio che oggi pomeriggio (25 luglio) è sulla linea. “Qui a S. Nicola di Melfi – afferma – ormai c’è un’aria irrespirabile”. E mentre in tanti sono costretti a lavorare a 40 gradi già da oltre un mese, e senza aria condizionata, “i sindacati se ne fregano, d’altronde mica stanno loro sulla linea”.

Un attacco forte, ma dettato da condizioni contingenti. “Forse qualcuno non si rende conto di come abbiamo lavorato nell’ultimo mese. Un lassismo totale, ritmi esagerati, quando si lavora, e neanche i condizionatori, perché’ la multinazionale ha detto che deve risparmiare”. E se da un lato “chi lavora deve vivere questo inferno, i nostri sindacati non hanno speso una parola per alleviare le condizioni di lavoro. Fingono di preoccuparsi e lo fanno scrivendo comunicati, ma senza intervenire sul problema concreti”.

C’è tanta esasperazione in quello che sa tanto di ultimo giorno di ‘scuola’, prima delle vacanze. La prossima settimana è tutto fermo, come comunicato proprio oggi, e considerando che il 5 agosto partono le ferie, è chiaro che ci si ferma qui. “Meno male che ci fermiamo – prosegue il lavoratore – non se ne poteva più. Quando finisci il turno, sembra di uscire dall’inferno”. Il caldo esaspera i toni, sicuramente, ma mentre qualcuno parla, qualcun altro ci entra, in quell’inferno mitigato solo un po’ dai ventilatori. Si resiste a temperature disumane. “Solo chi conosce la piana di S. Nicola di Melfi sa quali temperature si raggiungono in questo periodo nei capannoni industriali. Spiegateci come si fa a lavorare così. Meno male che è finita”. E ancora: “Loro parlano, noi, invece, ci rompiamo la schiena e facciamo le saune”. Fine della corsa sulla linea, almeno per un mese. Tutti a casa, salvo qualche eccezione. “Speriamo solo di ripartire con un’altra aria, in tutti i sensi”, è l’unica speranza espressa dalla nostra fonte impegnata oggi sulla linea. Anzi, “sulla sauna”. Ancora qualche ora e sarà tutto finito.