Lavoro e diritti |
Basilicata
/
Cronaca
/
Lavoro
/

Sgombero di 18 braccianti stagionali a Palazzo San Gervasio

22 luglio 2024 | 18:16
Share0
Sgombero di 18 braccianti stagionali a Palazzo San Gervasio
Foto di repertorio

Tra 72 ore dovranno smontare le loro tende per evitare lo sgombero forzato preannunciato dalle forze dell’ordine. Intanto gli è stata staccata la corrente elettrica

Tra meno di 72 ore, diciotto lavoratori stagionali extracomunitari, accampati nei pressi dell’ex Tabacchificio di Palazzo San Gervasio dovranno smontare le loro tende per evitare lo sgombero forzato preannunciato dalle forze dell’ordine. Il primo atto è stato attuato, quello di staccare loro la corrente elettrica. Si tratta di lavoratori regolari, come regolare è il loro contratto di lavoro. A mancare, come sempre, gli alloggi ed in alternativa i centri dove poter essere accolti con dignità, con erogazione dei servizi essenziali.

L’indisponibilità all’utilizzo del centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio, -si legge in una nota del Comitato per la casa – Satnam Singh, Centro di documentazione Associazione Michele Mancino Palazzo San Gervasio-comunicato durante il tavolo contro il caporalato che si è svolto a fine giugno alla Prefettura di Potenza, ora presenta il conto. A pagarlo sono sempre gli stessi: i lavoratori senza i quali i prodotti marcirebbero nei campi.

Fallito l’appello del prefetto di Potenza Michele Campanaro, rivolto nel tavolo tecnico, ai sindaci dei comuni coinvolti nell’arrivo dei braccianti: «l’invito ad individuare strutture idonee all’accoglienza, pubbliche e private, nelle aree urbanizzate, attivando una rete tra istituzioni e terzo settore per agevolare l’accoglienza e il processo di inclusione necessario affinché non esploda una bomba sociale».

La bomba è servita, ma contro lavoratori inermi, consegnati al giogo dei caporali, costretti a spostarsi altrove nella precarietà più assoluta. E questo avviene mentre il Governo e il Parlamento Italiano, annunciano dignità per ogni lavoratore sfruttato, solo dopo la morte del bracciante indiano Satnam Singh, di soli 31 anni, abbandonato dal suo datore di lavoro con un braccio tranciato da una macchina agricola nelle campagne del Lazio.

Non è possibile rispondere a questo dramma che ha segnato tutta l’Italia, con lo sgombero forzato di altri lavoratori, non dopo quel sangue innocente versato, per il diritto e la dignità del lavoro.

Si chiede-prosegue il comunicato stampa- l’immediata sospensione dell’azione di sgombero dei lavoratori accampati presso l’ex Tabacchificio di Palazzo San Gervasio; il ripristino dell’erogazione della corrente elettrica ai lavoratori accampati presso l’ex Tabacchificio; l’immediato intervento del prefetto di Potenza Michele Campanaro; la convocazione di un tavolo operativo per l’ordine e la sicurezza presso il Comune di Palazzo San Gervasio, finalizzato a trovare soluzioni abitative temporanee per questi lavoratori, in alternativa attivare un servizio di assistenza alle loro necessità per poter svolgere il lavoro di braccianti agricoli con serenità e dignità.

L’Italia guarda anche al nostro territorio e rifiuta ogni forma di sfruttamento, di abbandono, di precarietà di questi lavoratori. Comitato per la casa – Satnam Singh, Centro di documentazione Associazione Michele Mancino Palazzo San Gervasio