Potenza, la nuova Giunta è civica o cinica?

19 luglio 2024 | 14:33
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Potenza, la nuova Giunta è civica o cinica?
Il sindaco Vincenzo Telesca

Siamo in presenza di un vero e proprio problema democratico. Dietro il civismo si nascondono gruppi di interesse, anzi sono stati e saranno questi gruppi a decidere le sorti della città

Fatta la Giunta, o quasi fatta, al Comune di Potenza, si chiude il lungo e concitato capitolo elezioni in Basilicata. Ora possiamo aggiungere altri tasselli alle nostre opinioni su quanto è accaduto alla politica in questi mesi. Un dato ci sembra chiaro: la fine dei partiti e della loro importante funzione nella sfera pubblica. Il tentativo parte già alle regionali con la forte spinta alla candidatura a presidente di Angelo Chiorazzo, espressione civica che avrebbe inaugurato un percorso di indebolimento dei partiti di “sinistra”, in primis Il Pd. Questo tentativo non è completamente riuscito per la contrarietà dei vertici romani dei Dem e del M5S. Alla resistenza di Roma, se ricorderete, i politici lucani rispondevano con proposte civiche alternative, ma sempre civiche: L’oculista e altri. Insomma, il civismo è sponsorizzato da chi vuole indebolire i partiti e magari, dopo averli indeboliti, prenderne la leadership.

Il tentativo è quasi fallito nella fase delle elezioni regionali, anche se, secondo voci accreditate, Chiorazzo starebbe per fare il salto nel Pd. La qualcosa confermerebbe la nostra narrazione. La stessa Federica D’Andrea, appena nominata vice sindaca a Potenza, sempre secondo le nostre fonti, starebbe stringendo legami con il partito di Marcello Pittella, in vista di scenari futuri di cui eventualmente parleremo. Anzi, bisognerà aspettare ancora per capire se Pittella resterà nel partito di Calenda.  D’Andrea era candidata civica in Basilicata Casa Comune alle elezioni regionali, non a caso. Oggi, però, sarebbe più conveniente avvicinarsi ad un partito, Azione o quello che sarà, anche perché lo stesso leader (ex?) della lista in cui non è stata eletta starebbe per fare la stessa cosa ma nel Pd. Questi movimenti sarebbero confermati dalle ultime cene fuori confine regionale tra esponenti politici ed esponenti dei fatti propri.

Più accentuata la fine dei partiti nella città di Potenza. Il centro sinistra ha candidato un ex esponente Dem, Vincenzo Telesca, ma sotto forma di personalità civica con una sua lista civica appoggiata da altre liste civiche. L’esito di questo percorso è una Giunta comunale i cui membri non fanno riferimento a partiti politici, come lo si poteva intendere quando in qualche modo la democrazia funzionava bene o male. No, fanno riferimento a gruppi di interesse, a vecchi politici fuori stagione, oppure a se stessi. In Giunta mancano personalità di prestigio, donne e uomini qualificati per esercitare un ruolo nei diversi settori dell’amministrazione. Lo stesso Consiglio comunale, in gran parte è il risultato di questo malinteso “senso civico.” Scadente, fatte le dovute rare eccezioni, come lo era il precedente. Nelle liste civiche, oltre le persone per bene, si infilano ad arte personaggi portabandiera di interessi privati. E questi ultimi in qualche modo hanno la meglio.

Insomma, siamo in presenza di una vera e propria devianza democratica. Dietro il civismo si nascondono gruppi di interesse, anzi sono stati e saranno questi gruppi a decidere le sorti della città. Probabilmente questa nuova amministrazione non farà un granché per la città, ma i signori degli affari propri si metteranno subito al lavoro dietro le quinte per raggiungere i loro obiettivi.

Quando a decidere i candidati, gli eletti, i nominati, sono gli inventori di un falso civismo alternativo ai partiti, o che sfida i partiti per occuparli, la democrazia viene soffocata. E gli inventori sono gli stessi che hanno provato a dare l’assalto alla Regione Basilicata e sono gli stessi che oggi amministrano la città di Potenza. Sono gli stessi che si stanno accordando sulle prossime elezioni politiche. Il civismo, trasformato in cinismo, è anche l’esito dei partiti diventati confraternite di interessi. La politica, tutta, ha le sue responsabilità. Ma anche i cittadini sono complici di ciò che accade e di ciò che è accaduto in questa città opaca e dal futuro incerto.