Legge Calderoli, il voto in Consiglio regionale: l’appello del Comitato Referendum Basilicata

31 luglio 2024 | 18:06
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Legge Calderoli, il voto in Consiglio regionale: l’appello del Comitato Referendum Basilicata

La “Carta di Venosa” invita tutti i consiglieri regionali, nella seduta assembleare del prossimo 2 agosto, ad approvare la mozione sottoscritta dalla minoranza

Il 2 agosto 2024 alle 10 è convocato il Consiglio della Regione Basilicata che ha all’ordine del giorno la votazione della mozione: “Ricorso contro il d.d.l. Calderoli dinanzi alla Corte Costituzionale e possibilità di promuovere referendum abrogativo ex art. 75 Cost.”, di iniziativa dei Consiglieri Araneo, Verri, Cifarelli, Marrese, Lacorazza, Bochicchio e Vizziello”

La Carta di Venosa invita i consiglieri di tutti i partiti a votare a favore della mozione facendo prevalere gli interessi della Basilicata e del Sud su quelli della propria parte politica. Si invitano a tal proposito i consiglieri della Lega a considerare l’esempio del loro collega calabrese Filippo Mancuso, contrario alla legge, e il presidente Vito Bardi a considerare le perplessità del suo collega calabrese Roberto Occhiuto.

La mozione, stante agli orientamenti politici espressi con chiarezza a livello Nazionale dovrebbe di conseguenza essere approvata con i voti a favore del M5S (2 voti), Avs (1 voto), PD (3 voti), BCC (2 voti), Azione (2 voti), Italia Viva (1 Voto).

Stante invece alle dichiarazioni nella discussione del 17 luglio ultimo scorso in Consiglio Regionale appare incerto l’orientamento di voto del consigliere Mario Polese di Italia Viva. Si rileva come, dato il regolamento del Consiglio, una astensione o una assenza è di fatto voto contrario alla mozione. Non c’è quindi la possibilità di posizioni pilatesche o scappatoie di comodo: o si è di qua o di là.

Si auspica quindi che, pur nella legittima differenziazione democratica delle opinioni, ciascuno si assuma le proprie piene responsabilità evitando i soliti teatrini della politica e le solite furbate e assenze diplomatiche che allontanano sempre più i cittadini dalla partecipazione alla vita politica. In questa circostanza su una legge di così grande impatto ciascuno deve assumersi con chiarezza e in piena trasparenza le proprie responsabilità verso la Storia.