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Grano duro, i produttori non riescono a coprire i costi di produzione

18 luglio 2024 | 09:35
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Grano duro, i produttori non riescono a coprire i costi di produzione

Moscaritolo (Cia Agricoltori): Inaccettabile continuare a lavorare in perdita, serve rispetto per gli agricoltori

Si è riunito a Roma, nella sede nazionale di Cia Agricoltori Italiani, il gruppo di lavoro sui cereali presieduto dal presidente Leonardo Moscaritolo. Le testimonianze dei numerosi produttori intervenuti da nord a sud, hanno confermato la difficile situazione dei cereali autunno vernini su tutto il territorio nazionale. Il raccolto, seppure ancora in corso in diversi areali del centro nord, mostra una situazione sicuramente preoccupante. Le condizioni climatiche di siccità estrema hanno mortificato i raccolti ad esempio in Sicilia, dove la produzione di grano duro vede rese al minimo storico anche con 10 quintali per ettaro; sempre difficile la situazione nei tradizionali areali di produzione in Basilicata, Puglia e Molise, mentre la produzione e le rese vanno un po’ meglio nel centro nord sia per il grano duro che per il grano tenero.

Per il presidente Moscaritolo “la situazione del raccolto in molti areali del paese è veramente difficile in termini di rese e produzione mentre, pur riscontrando una qualità ottima, continuano ad essere mortificanti i listini delle principali borse merci. Inaccettabile che gli agricoltori non riescano a coprire neanche i costi di produzione. Viene stravolta anche la legge della domanda e dell’offerta che viene usata a seconda della convenienza. C’è preoccupazione e sfiducia da parte degli agricoltori che non possono permettersi di seminare sapendo già di andare in perdita.

Sembra che ci sia un attacco speculativo, un “cartello” per affossare il comparto. Noi questo non lo permetteremo e ci batteremo per salvare un comparto da sempre alla base di prodotti eccellenti (pasta, pane, pizza) riconosciuti in tutto il mondo grazie al Made in Italy.

Le previsioni confermano quindi un anno complicato dal punto di vista della produzione con un raccolto che si dovrebbe aggirare per il grano duro intorno a 3,3 milioni di tonnellate il livello più basso mai raccolto negli ultimi anni. La qualità si conferma invece ottima per proteine e peso specifico e proprio non si capiscono le dinamiche di mercato che continuano a mortificare il lavoro degli agricoltori.”

Il gruppo di lavoro ha manifestato la soddisfazione del provvedimento “ Granaio Italia” inserito alla fine nel decreto legge agricoltura, uno strumento importante potenzialmente in grado di garantire maggiore trasparenza al settore dei cereali in un contesto dove le importazioni aumentano in maniera significativa con il rischio di far crollare ancora di più il prezzo dei cereali. Tra le richieste avanzate da tempo da Cia oltre l’istituzione di un registro telematico per la trasparenza delle giacenze, il riconoscimento dei costi di produzione come prezzo base per la contrattualizzazione, l’incremento di risorse per favorire i contratti di filiera, investimenti in ricerca per varietà resistenti ai cambiamenti climatici, riduzione dei costi di produzione.