Fuga di medici dall’ospedale San Carlo di Potenza
La denuncia della Uil Fpl: Grave carenza di personale sanitario in tutta la regione
La Uil Fpl Basilicata in una nota che pubblichiamo di seguito, a firma dei segretari Pisani e Verrastro, denuncia la grave carenza di personale sanitario e la fuga di medici dall’ospedale San Carlo di Potenza
Il recente rapporto della Banca d’Italia, sulla spesa del personale della sanità in Basilicata, dipinge un quadro inconfutabile mettendo a raffronto i dati del decennio 2012 – 2021: si registra un calo di infermieri e tecnici a tempo indeterminato compensato solo da figure di personale a termine. Mentre il numero dei medici (pari al 16 per cento del personale totale) si è ridotto in tutte le tipologie contrattuali. Per il personale medico si pone in misura più forte il problema del ricambio generazionale; infatti, a fine 2021, il 40% dei medici stabili operanti presso strutture pubbliche del SSR lucano aveva più di 60 anni, un dato molto più elevato di quello nazionale (27%). Dei dati veramente agghiaccianti che impongono una seria riflessioni ai Governanti della nostra Regione. La Uil Fpl, è da molto tempo che denuncia con forza la gravissima carenza di personale sanitario del comparto e dei medici che affligge l’intera regione Basilicata, con particolare riguardo all’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza.
Attualmente, la Basilicata soffre di una significativa mancanza di personale medico, infermieristico e operatori socio-sanitari (OSS). Questa carenza ha portato il personale sanitario già esistente a dover coprire turni anche nei presìdi periferici di Melfi, Lagonegro, Villa d’Agri e Pescopagano, creando una situazione insostenibile. Tale sovraccarico lavorativo rende ancora meno attrattiva un’area già penalizzata rispetto ad altre realtà lavorative più organizzate e dotate di infrastrutture migliori. Un altro fattore che contribuisce alla difficoltà di attrarre e trattenere personale qualificato è la necessità di far decollare la neonata Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università della Basilicata. Per raggiungere questo obiettivo, è necessaria una profonda riorganizzazione del servizio sanitario in tutta la Regione, al fine di renderla attrattiva non soltanto per gli operatori sanitari, ma anche per gli studenti. Creare una realtà sanitaria e universitaria attrattiva e stimolante è fondamentale per stimolare sia la ricerca clinica sia l’assistenza ai pazienti. Attualmente, la mancanza di un sistema ben organizzato porta a un esodo di professionisti sanitari che abbandonano la Regione. È notizia che a breve abbandoni anche un noto professionista, Cardiochirurgo del San Carlo che andrebbe convinto invece a restare in Basilicata per evitare conseguenze disastrose per chi resta”.
“I professionisti che continuano a lavorare in Basilicata e al San Carlo-sottolinea il sindacalista- sono costretti a fare turni extra e a sacrificare molto tempo libero per mantenere attivo un servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che non può e non deve essere interrotto. La popolazione è vittima di questa situazione, con lunghe liste di attesa per le visite e le prestazioni mediche, generando malcontento e frustrazione. È fondamentale che tutti i cittadini si uniscano a questa battaglia, poiché la sanità è un bene di cui tutti prima o poi abbiamo bisogno. È una battaglia che deve essere combattuta da tutta la popolazione, non soltanto da chi lavora nella sanità. Il problema dei presìdi permea tutti i medici in questa regione. Viviamo in una realtà oggettivamente poco attrattiva, con pochi medici che scelgono di lavorare e restare in Basilicata, dove la sanità è leggermente più indietro rispetto al nord Italia. Inoltre, i medici vengono inviati in presìdi dove non possono effettuare nemmeno gli esami di base, rendendo la situazione avvilente. Un medico ha sottolineato che lavorare in un presidio periferico è simile a lavorare in una guardia medica con un laboratorio, per cui è necessario trasferire i pazienti a Potenza per escludere condizioni serie come un infarto.
Questa situazione crea un circolo vizioso in cui i professionisti sanitari lavorano male, i cittadini vengono visitati dopo molto tempo a causa delle lunghe liste di attesa, e il malcontento cresce. È necessario spezzare questo circolo vizioso e trasformarlo in un circolo virtuoso, andando a sradicare le fondamenta di questa realtà. I dogmi del “si è sempre fatto così” devono lasciare il posto alla modernità e alla gestione funzionale. La Uil Fpl invita le autorità regionali e le istituzioni sanitarie a intraprendere azioni immediate per affrontare la crisi della carenza di personale sanitario in Basilicata. È necessario garantire un ambiente di lavoro sostenibile per i professionisti della salute e un servizio sanitario efficiente e di qualità per tutta la popolazione.