Emergenza Urgenza in Basilicata, Uil Fpl: “la rete va rimodulata”

17 luglio 2024 | 10:58
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Emergenza Urgenza in Basilicata, Uil Fpl: “la rete va rimodulata”

Servono maggiori investimenti sul personale, tenendo conto della critica situazione attuale e prestando massima attenzione alle esigenze dell’utenza

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Raffaele pisani, della Segreteria Uil Fpl Basilicata sul Dipartimento di Emergenza Urgenza della Basilicata.

In questi giorni, purtroppo, a seguito di due diversi comunicati stampa a firma di Fials e Cgil che hanno tentato di difendere l’indifendibile, sono stati esposti tutti i lavoratori del Dipartimento di Emergenza Urgenza (DEU) a pesanti critiche sia mediatiche che interne alla stessa ASP, circa una singolare condotta assunta da due lavoratori. È quanto emerso nel corso della RSU del 15 giugno nel dibattito tutt’altro che costruttivo intercorso tra la Direzione Strategica ASP e le suddette sigle, che ha ripercorso l’intera vicenda relativa alla scopertura di ben due turni della Postazione Territoriale di Soccorso (PTS) di Moliterno, per motivi davvero discutibili e mai accaduti prima del 10 luglio.

La Uil Fpl, esprime disappunto per come è stata condotta la delegazione trattante poiché invece che affrontare i tanti ed annosi problemi del DEU, ha lasciato spazio ad una stucchevole discussione improduttiva e, soprattutto, pertinente a questioni personali di taluni lavoratori, che si dovevano affrontare nelle sedi deputate e non certo con la RSU. Due ore a discutere per far passare l’idea che l’accaduto nella sede di Moliterno sia una problematica diffusa e generalizzata all’interno del 118. Tutt’altro. Da quando è stato attivato il 118 in Basilicata, tutto il personale DEU si è sempre speso, anche rinunciando a ferie, congedi ed affetti, affinché si riducessero al minimo le sospensioni del servizio in alcune aree (PTS), nonostante la drammatica e costante carenza di personale che tutt’ora incombe nel Dipartimento. La strumentalizzazione che alcune sigle sindacali e parti politiche ne stanno facendo in questi giorni della vicenda di Moliterno e del 118 più in generale, nel quale operano validi professionisti a cui va la stima della scrivente, non può e non deve essere affrontata come una questione personale e/o sindacale.

La rappresentazione dei fatti avvenuta a mezzo stampa ha avuto il solo fine di stigmatizzare un ordine di servizio a quanto pare resosi necessario, che se fosse stata portata a termine la procedura interna degli incarichi di funzione, certamente si sarebbe evitato il malinteso che poi ha vanificato il suddetto provvedimento. L’accaduto, tra l’altro, ha determinato anche un atteggiamento di chiusura da parte della Direzione DEU, che sin d’ora si contesta, che è stato esteso a tutto il personale del 118 che, dal mese di agosto, non potrà più avere una organizzazione dei turni autonoma nella microarea, bensì i turni verranno redatti dalla Direzione senza possibili variazioni che tengano conto delle esigenze di ogni lavoratore.
Come UIL FPL, riteniamo che i problemi del DEU non debbano essere ricordati solo nel momento in cui vengono coinvolti alcuni iscritti, anche perché, purtroppo tutti i giorni, molti operatori iscritti e non, sono costretti a farsi carico di innumerevoli carenze che il sistema presenta. Ci sono gravi fattori che quotidianamente mettono in discussione l’autostima di infermieri, medici ed autisti. L’uso distorto che si fa del lavoro straordinario che da vent’anni viene utilizzato come fattore ordinario di programmazione dei turni, l’assenza di figure di coordinamento infermieristico e tecnico per ogni postazione, la carenza di presidi e farmaci (in alcune aree), le gravi carenze strutturali di moltissime postazioni e l’obsolescenza degli elettromedicali e delle stesse autoambulanze, sono solo alcuni dei motivi che determinano uno stato di malcontento generalizzato fra tutto il personale.
Per di più, è sotto gli occhi di tutti la gravissima carenza di medici che cresce giorno per giorno irrimediabilmente.
La provincia di Potenza, come quella di Matera, è messa in crisi dalla esigua presenza di medici dell’emergenza territoriale 118. Il tema, già posto in passato all’attenzione del Dipartimento Salute, deve essere con estrema urgenza affrontato dal nuovo Assessore alla Salute a cui non dovrebbe sfuggire la forte criticità venutasi a creare anche per le dimissioni di una decina di medici del 118, vincitori di concorso da dirigente di pronto soccorso, che hanno lasciato un buco assistenziale di enormi proporzioni nel territorio regionale che l’ASP avrebbe potuto contenere, assumendoseli tutti alle dipendenze, come hanno fatto il San Carlo e l’ASM.
Naturalmente non è in discussione la capacità con cui il management ASP è riuscito finora a mantenere attive molte postazioni medicalizzate della provincia di Potenza facendo ricorso anche a medici specialisti di altre branche, che hanno dato un notevole contributo nello svolgimento di turni presso i Punti di Primo Intervento (PPI) allocati all’interno dei Presidi Ospedalieri Distrettuali (POD). Anche i restanti pochi medici del 118, stanno dimostrando un grandissimo senso di responsabilità nell’affrontare l’emergenza, essendosi resi disponibili a sobbarcarsi un carico di lavoro sproporzionato pur di mantenere operative quante più ambulanze medicalizzate. Soprattutto a loro andrebbe rivolto un particolare apprezzamento per l’importante contributo che, in questi giorni, stanno dimostrando di dare al Sistema di Emergenza Territoriale e più in generale all’ASP.
Si rende necessaria, dunque, una variazione della rete dell’emergenza, rimodulata sulla scorta dei numeri e dell’ubicazione delle postazioni mobili, scegliendo tra le soluzioni possibili quella che non pregiudica la tempestività dell’intervento. Ormai, in considerazione della penuria di medici a disposizione, il servizio potrà essere garantito principalmente da un’ambulanza di tipo infermieristico supportata, in caso di necessità, dalle auto mediche di cui, purtroppo, il DEU 118 ne è sprovvisto.  In effetti, questa scelta è già praticata dall’ASP essendo, infatti, molte postazioni medicalizzate come quella di Melfi e Potenza, ma non solo, riconvertite in india, ovvero in mezzi di soccorso avanzato con autista e infermiere. L’unica differenza (non di poco conto) è che il personale medico viene impiegato nei PPI, anziché sulle auto mediche a supporto delle ambulanze india. Come, infatti, sta accadendo in questi giorni presso la PTS medicalizzata di Melfi nella quale i medici in servizio, ridotti a due sole unità, sono stati trasferiti per quasi tutto il mese di luglio presso il PPI di Venosa, lasciando l’ambulanza di Melfi sprovvista di medico per tutto il mese.
Alla luce di questo drammatico scenario, la UIL FPL sottolinea la necessità di riprogrammare il servizio di emergenza territoriale tenendo conto della critica situazione attuale, ma sempre prestando massima attenzione alle esigenze dell’utenza, dei lavoratori, oltre che all’orografia dei territori e alle aree più svantaggiate.