Emergenza idrica, Lomuti (M5S): Il governo sbatte la porta in faccia alla Basilicata
Bocciare un semplice ordine del giorno che chiede di adoperarsi per un tavolo di crisi e per lo stato di calamità naturale, è la dimostrazione che al centrodestra piacciono le chiacchiere anziché i fatti
Di seguito il comunicato stampa del deputato Arnaldo Lomuti, M5S, sulla bocciatura, da parte del Governo, dell’Ordine del giorno sull’emergenza idrica in Basilicata
“Credo che al Governo non sia chiara la situazione in Basilicata. È evidente che non è al corrente di quello che stanno vivendo i cittadini e in particolare coloro che fanno impresa nel comparto agricolo. La crisi idrica di quest’anno è drammatica. A fine giugno è stata fermata anche l’erogazione idrica civile in diversi comuni lucani. Ma il tema della crisi idrica non costituisce un imprevisto e il governo regionale non può nemmeno dare la colpa a chi c’era prima dato che ha già governato per 5 anni.
Bocciare un semplice ordine del giorno che chiede al Governo nazionale di adoperarsi per mettere in piedi un tavolo di crisi per dare impulso alla procedura per la dichiarazione dello stato di calamità naturale, è la dimostrazione che al centrodestra piacciono le chiacchiere anziché i fatti. Questo ODG (Amendola-Lomuti) era anche una segnalazione al governo sulla manifesta incapacità della regione Basilicata a far fronte a questa emergenza.
Manifesta incapacità che è comprovata dai 5 anni di nulla assoluto, in termini di azioni serie e concrete per fronteggiare questo problema. Ma è accertata anche dal fatto che dal giorno in cui il centrodestra ha vinto le elezioni in Basilicata, il 23 aprile, soltanto oggi viene presentato l’esecutivo ai lucani. 2 mesi e mezzo senza una giunta regionale è raccapricciante. Un anticipo di vacanza che non ci possiamo permettere.
L’insufficienza per Bardi & Co. Sta anche nel fatto che invece di ascoltare le associazioni di categoria che chiedono giustamente lo stato di calamità naturale, la regione procede per lo stato di emergenza, procedura, questa, che non comprende i ristori dei danni economici patiti dagli agricoltori. Tant’è che il 2 luglio la regione mette in piedi un tavolo, senza invitare le associazioni di categoria. Insomma, solo chiacchiere e selfie. Il problema è che ci sono enormi danni economici che stanno patendo gli agricoltori che chiedono un intervento immediato e serio.
I governi di centrodestra, nazionale e regionale, fanno orecchie da mercante dinanzi alla crisi idrica e a quella conseguente economica. Lo stato di calamità naturale lo chiedono le associazioni di categoria, con Coldiretti in prima fila che, invece, si vede sbattere la porta in faccia da regione e governo in un colpo solo. Non dimentichiamoci che questo è avvenuto anche grazie al voto contrario di tutta la maggioranza parlamentare: un timbro che sancisce l’ennesimo fallimento del centrodestra.